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Normative

Allarme affitti: adesso il proprietario può aumentare il canone unilateralmente

Il proprietario potrà alzare l’affitto di un appartamento anche dopo aver stipulato il contratto: quando può farlo e perché.

Quando si parla di contratti d’affitto è sempre bene conoscere a fondo tutte le dinamiche legali che determinano i diritti del proprietario e dell’affittuario. Solo in questo modo infatti si eviterà di andare incontro a situazioni spiacevoli, fraintendimenti e addirittura procedimenti legali.

In linea generale, quando si firma un contratto d’affitto ci si aspetta che il canone d’affitto rimanga invariato per tutto il periodo coperto dal contratto. In pratica, se viene stipulato un contratto di 4 anni con rinnovo automatico di altri 4 anni, è lecito supporre che per otto anni il canone d’affitto rimarrà bloccato.

Le cose non stanno esattamente così e molto dipende dal regime fiscale adottato dal proprietario di casa. I proprietari possono infatti scegliere di adottare la cedolare secca, che consiste in un regime di tassazione facoltativo che, invece dell’IRPEF, permette di versare un’imposta sostitutiva corrisponde al 21% del canone di locazione annuo per i contratti d’affitto a canone libero e al 10% del canone di locazione annuo per i contratti a canone concordato.

Quando il proprietario può alzare l’affitto?

Adottare il regime di cedolare secca è molto conveniente per i proprietari che percepiscono un canone d’affitto piuttosto ridotto, perché permette di versare meno tasse. Presenta dei vantaggi anche per l’affittuario, che si vede il canone d’affitto bloccato per tutta la durata del contratto.

Quando bisogna mettere in conto la possibilità dell’aumento dell’affitto? – designmag.it

Dal momento che la cedolare secca è un regime fiscale facoltativo, che quindi dev’essere scelto in maniera deliberata dal proprietario di casa, non si applica in maniera automatica. Per questo motivo il proprietario può scegliere di abbandonarlo in qualsiasi momento, anche mentre un contratto d’affitto è ancora in corso.

Dovrà semplicemente attendere l’annualità contrattuale successiva rispetto a quella nella quale la cedolare secca è stata applicata. Il cambio di regime fiscale va effettuato comunque prima del 30 Novembre di ogni anno, data in cui si versa l’imposta di registro (imposta che chi rinuncia alla cedolare secca è tenuto a versare).

Una volta revocata la cedolare secca, il proprietario potrà procedere ad aggiornare il canone di locazione qualora questo non risultasse più coerente con i canoni d’affitto medi di un certo periodo a causa del fatto che è rimasto bloccato per tutto il periodo in cui la cedolare secca è rimasta attiva. Nel mese di Novembre 2023 l’Istat ha fissato la rivalutazione dei prezzi degli affitti al +0,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Olga Luce

Classe 1982, napoletana di nascita e genovese per scelta. Smart worker prima che diventasse mainstream. SEO nerd dal 2015, web content creator professionista dal 2019. Problem solver per mancanza di pazienza, nemica giurata del "si è sempre fatto così". Scrive di attualità, spettacolo e lifestyle, è appassionata di grafica e trova soluzioni semplici a problemi complessi.

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