[galleria id=”2513″]Per chi non lo sapesse, Alessi vende una collezione di miniature dei suoi prodotti più belli, una serie del tutto speciale se possibile più irresistibile degli originali. Ormai sono due le serie, la prima riguardava gli oggetti più significativi e iconici di casa Alessi, la seconda va avanti nel tempo. Una fortunata autocelebrazione presentata pochi anni fa al Museo Alessi, sulla scorta di quello che fa il Museo Vitra con le sue miniature delle sedie d’autore. Queste miniature fanno presa sulla carica emotiva che il marchio sa imprimere ai propri oggetti che sono funzionali, belli, divertenti, colorati e ironici. Queste virtù hanno dettato un carattere distintivo del prodotto Alessi e stimolano il concetto di adesione agli stessi e quindi il desiderio di possesso di oggetti.
“la gente compera le nostre caffettiere e i nostri bollitori non tanto perché deve preparare il caffè o far bollire l’acqua ma per tutta una serie di altri motivi che hanno a che fare con l’immaginario oltre che con esigenze pratiche e funzionali. Oltre al valore funzionale, gli oggetti sono diventati il canale principale attraverso il quale riveliamo agli altri il nostro status, la nostra personalità” dicono.
I sociologi direbbero che le persone, scegliendo gli oggetti che le circondano, se ne servono come segni per comunicare i valori che hanno fatto propri e che le contraddistinguono. Si parla di status come può esserlo un Rolex d’oro, che suggerisce lusso o un bollitore di Michael Graves, segno di sensibilità culturale.
La collezione raccoglie alcuni classici Alessi e si rivolge a un pubblico di collezionisti offrendo la possibilità di completare, con un notevole risparmio di spazio e di denaro, la raccolta privata di oggetti veri.