Le agevolazioni prima casa sono utili quando acquistiamo un immobile, ma in alcuni casi possono essere revocate se non rispettiamo le regole. In altre subentra la giusta causa.
Come è possibile intuire dal loro stesso nome, le agevolazioni prima casa sono pensate per agevolare l’acquisto di immobili. Esse si riferiscono alla prima casa e prevedono dunque che l’acquirente non sia già intestatario di altri immobili.
Nel caso in cui si abbia già un immobile a proprio nome, infatti, si renderà necessario vendere entro un anno dall’acquisto del secondo immobile in questione con le agevolazioni prima casa. Pena: la revoca dei benefici fiscali relativi all’acquisto.
Insomma, le agevolazioni prima casa possono risultare particolarmente utili, soprattutto per acquirenti di giovane età (entro i 36 anni è possibile usufruire di ulteriori benefici a patto che il proprio ISEE non superi i 40mila euro). Che dunque si ritrovano per la prima volta ad affrontare ingenti spese relative all’acquisto di un immobile.
Ma a questa serie di agevolazioni fa da contraltare la necessità di rispettare numerose regole, una tra tutte la vendita entro un anno di immobili già presenti a proprio nome. Ma cosa succede se questa vendita non va a buon fine entro i tempi prestabiliti?
In questo caso possono verificarsi 2 scenari: nel primo l’acquirente perde le agevolazioni prima casa e deve liquidare la differenza dovuta relativamente alle seguenti voci. Imposta di registro ridotta, imposte ipotecarie e catastali, detrazioni sugli interessi passivi del mutuo, esenzione IMU e riduzione TASI.
A tal proposito si può citare l’ordinanza n. 23978 della Corte di Cassazione, relativa a un caso in cui un acquirente possedeva a suo nome un immobile reso inagibile dal terremoto dell’Aquila del 2009. Ciononostante il contribuente ha acquistato un secondo immobile con le agevolazioni prima casa ma, nell’anno successivo, non è riuscito a vendere il primo immobile inagibile.
A questo punto la Corte di Cassazione ha deciso per la revoca dei benefici. Dal momento che l’acquirente era già consapevole dei problemi strutturali del primo immobile, infatti, non ha potuto appellarsi alla giusta causa per problemi incombenti.
E in effetti la giusta causa è proprio il secondo scenario che può presentarsi e in seguito al quale è possibile conservare le agevolazioni prima casa anche se non si riesce a vendere il primo immobile entro l’arco di tempo stabilito dalla legge. Per usufruire di questa scappatoia, però, devono presentarsi delle condizioni ben precise.
In particolare solo i fattori incombenti che si presentano nell’anno successivo all’acquisto e di cui il compratore non era a conoscenza possono essere considerati elegibili. Pena la perdita delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa!