Ottenere un’agevolazione sull’acquisto della prima casa è importante per molti, è ora possibile anche se si ha un ISEE che risulta elevato.
Acquistare casa rappresenta il sogno di molti, sin da ragazzi, soprattutto perché è considerato un segno di indipendenza e un investimento fatto anche in ottica futura. Spesso però si finisce per essere costretti e ripiegare sull’affitto perché non si hanno i soldi necessari per fare un passo così importante, oltre alle difficoltà che possono esserci nell’ottenere un mutuo, concesso dalle banche solo a chi ha un contratto a tempo indeterminato, situazione ormai sempre più rara.
A volte ci si può bloccare anche se apparentemente il finanziamento può essere possibile, non sempre le banche garantiscono in toto il denaro necessario, ma possono richiedere un anticipo, che non tutti hanno a disposizione. Ricorrere alle varie agevolazioni disponibili può essere la soluzione, ma anche in questo caso i problemi non possono mancare. I requisiti per i bonus sono spesso stringenti e accessibili solo a una ristretta fascia di persone, non è detto fortunatamente che questo sia sempre così.
Un’agevolazione sull’acquisto della prima casa adatta a molti: come fare
Usufruire di un bonus può essere certamente il meccanismo che può sbloccare chi è indeciso sull’acquisto di qualcosa, a maggior ragione se si tratta di qualcosa di costoso come può essere una casa. Rivolgersi alla banca per ottenere un mutuo non può che essere il primo passo, anche se non è detto che questo vada sempre a buon fine. In genere è sempre meglio non parlare esclusivamente con la propria filiale, ma valutare anche soluzioni alternative, così da capire se ce ne siano alcune che possono essere più convenienti.
Ottenere il finanziamento richiede in genere requisiti che non tutti hanno. Nella maggior parte dei casi, infatti, l’istituto di credito vuole non solo l’iscrizione di un’ipoteca a garanzia dell’immobile, ma anche altre garanzie, come ad esempio l’avvallo di un genitore, che dovrà prendersi carico del debito se dovessero sorgere dei problemi. Lo Stato è però consapevole di quanto questo problema affligga tantissime persone, per questo ha scelto di intervenire con una soluzione che può rivelarsi davvero congeniale.
Sulla base di quanto stabilito dalla legge di Stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n. 147, art. 1, comma 48, lett. c), è disponibile presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze il Fondo di garanzia per i mutui per la prima casa. Questo spinge lo Stato a offrire in prima persona le garanzie che sono necessari per l’apertura dei mutui ipotecari. La banca non è così chiamata a chiedere garanzie personali ai clienti, ma ottiene quello di cui può avere bisogno dallo Stato stesso.
A usufruire di questa misura sono i cittadini che non sono proprietari di altri immobili al momento di presentazione della domanda, a cui può essere concesso un finanziamento che non deve essere superiore ai 250 mila euro, con una garanzia pubblica che copre il 50% del credito concesso.
Non ci sono vincoli nella presentazione della domanda, ma ci sono categorie che possono usufruire di una priorità. È il caso di nuclei familiari monogenitoriali con figli minori conviventi, persone con età inferiore ai 36 anni, conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari comunque denominati, giovani coppie coniugate ovvero conviventi more uxorio che abbiano costituito nucleo da almeno due anni.
Sulla base di quanto stabilito dal Decreto Sostegni Bis, è inoltre ora possibile richiedere l’innalzamento della garanzia all’80% se si rientra tra le categorie prioritarie e si ha un ISEE non superiore a 40 mila euro annui e richiedono un mutuo superiore all’80% del prezzo d’acquisto dell’immobile, comprensivo di oneri accessori.
Questo è possibile fino al 31 dicembre 2024, data fino a cui vengono considerate prioritarie anche altre categorie, ovvero nuclei familiari con quattro figli di età inferiore a 21 anni e che hanno un ISEE non superiore a 45.000 euro annui, nuclei familiari che includono tre figli di età inferiore a 21 anni e che hanno un ISEE non superiore a 40.000 euro annui, nuclei familiari con cinque o più figli di età inferiore a 21 anni e che hanno un ISEE non superiore a 50.000 euro annui. In questi ultimi casi chi chiede un mutuo superiore all’80% del prezzo d’acquisto dell’immobile, comprensivo di oneri accessori avrà diritto alla garanzia fino al 90% del credito concesso.