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Normative

Affitto, se la caldaia si rompe deve pagare il proprietario o l’inquilino?

In caso di appartamento in affitto i diritti e i doveri di inquilino e proprietario sono ben definiti, anche sul guasto della caldaia.

La caldaia a gas è un dispositivo che necessita di ampia manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, e quando si rompe si può andare incontro a spese ingenti. È dunque lecita la domanda che può porsi un inquilino, in quanto pagando il canone di affitto onora già il suo diritto ad abitare nella casa oggetto di contratto. La Legge però è molto chiara e in caso di dubbio bisogna rifarsi sempre al Codice Civile, che tra l’altro norma anche le regole condominiali.

Chi ha preso in affitto un appartamento potrebbe pensare che le spese relative alla caldaia siano sempre da imputare al proprietario; in fondo, perché si dovrebbe spendere denaro per un impianto che non è di proprietà? Ma la risposta non è così semplice come si possa pensare; ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

Sei in affitto e si è rotta la caldaia? Ecco chi paga e chi no

Avere un impianto a gas nell’abitazione significa dover ottemperare a diversi obblighi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, e questo per ovvi motivi di sicurezza. Ecco perché per legge tutti coloro che hanno una caldaia devono redigere con regolarità la certificazione (bollino blu o verde) di conformità e funzionamento regolare. In questo caso, lo anticipiamo subito, le spese sono a carico dell’inquilino. Se invece la caldaia si rompe per un guasto “fisiologico”, o perché la canna fumaria si è intasata o a causa del fatto che l’impianto è vetusto, allora in quel caso a dover pagare la riparazione e/o sostituzione è il proprietario dell’immobile.

La riparazione di una caldaia può essere molto onerosa – Designmag.it

Può capitare però che vi sia confusione, perché fino a quando il tecnico specializzato non ha fatto la riparazione non si sa a chi imputare la responsabilità. Infatti il guasto più classico è quello della caldaia che va in blocco, a causa di pressione dell’acqua troppo alta o troppo bassa, e in questi casi è di nuovo l’inquilino che deve pagare la spesa, perché è suo dovere manutenere e utilizzare correttamente la caldaia stessa.

Infatti sempre a carico del locatario sono tutte le spese relative all’utilizzo/manutenzione ordinaria, compresa l’usura dei beni di cui gode durante il periodo vissuto nell’appartamento pattuito dal contratto di locazione. Se non provvede, allora l’inquilino dovrà pagare anche la riparazione straordinaria, ma solo se il proprietario dimostra che il locatario non ha correttamente manutenuto l’impianto.

Stefania Guerra

Appassionata di lettura e di scrittura creativa, autrice di un racconto e di un romanzo, opero nel copywriting e nel digital marketing dal 2018; collaboro con diversi siti di informazione e per una testata giornalistica.

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Stefania Guerra