Quando la rata mensile dell’affitto diventa insostenibile è possibile chiedere la riduzione dell’importo ma solo al verificarsi di alcune condizioni.
Scopriamo chi e come può richiedere di diminuire l’importo dell’affitto per alleggerire l’uscita fissa mensile.
Il canone di locazione è una somma di denaro che l’inquilino versa al locatore dell’abitazione alla scadenza del periodo concordato solitamente la cadenza è mensile ma le parti potrebbero accordarsi per una tempistica differente. La firma di un contratto d’affitto comporta diritti e doveri per entrambe le parti coinvolte.
Per quanto riguarda l’importo da pagare secondo la Legge saranno locatario e locatore a pattuirlo liberamente. Periodicamente, poi, potrà variare per un aggiornamento legato agli indici medi accertati dall’ISTAT (negli ultimi mesi abbiamo assistito a numerosi aumenti a causa dell’adeguamento con una rivalutazione che sta mettendo in ginocchio tante famiglie). Oggi approfondiremo la possibilità per l’inquilino in affitto di chiedere una riduzione del costo del canone di locazione. Capiremo quando tale opzione è esercitabile, qual è la procedura da seguire e se ci sono tempistiche da rispettare.
Il canone si stabilisce prima della firma del contratto. Qualora l’importo risulti essere superiore rispetto al reale valore dell’immobile allora il locatario potrebbe chiedere una riduzione dell’affitto. Ciò non toglie che l’inquilino abbia la possibilità di fare domanda di riduzione anche successivamente alla firma, in ogni momento.
La richiesta potrà vertere su una diminuzione momentanea a causa di un impedimento che preclude la possibilità di corrispondere interamente la rata oppure su una diminuzione permanente valida fino al successivo rinnovo del contratto.
Domandare è lecito ma la risposta positiva o negativa è a discrezione del locatore tranne al verificarsi di alcune circostanze che rendono la richiesta di riduzione un diritto del locatario. Parliamo della scoperta di difetti nell’abitazione che complicano la vita agli inquilini affittuari. Il proprietario dell’immobile non potrà negare l’abbassamento dell’importo o, qualora lo facesse, l’inquilino avrebbe tutto il diritto di procedere per vie legali interpellando un Giudice. Il fine è stabilire il reale valore dell’affitto e provare che il canone inizialmente accordato è troppo alto.
Mentre la procedura legale prosegue, l’inquilino dovrà continuare a pagare l’importo di affitto scritto nel contratto fino alla dichiarazione ufficiale del Giudice chiamato in causa. Rifiutandosi di sostenere il pagamento e versando una somma inferiore, l’affittuario rischia di perdere il diritto alla riduzione del canone. Non solo, potrebbe anche essere costretto ad andar via dall’abitazione.