Affitto, in questo caso può essere recesso senza preavviso

Capire le condizioni e i passaggi per il recesso anticipato da un contratto di locazione è essenziale per evitare problemi legali.

Affittare una casa significa assumersi una serie di obblighi e responsabilità, sia per l’inquilino che per il proprietario. La stipula di un contratto di locazione vincola quindi la persona in affitto a pagare il canone pattuito per tutta la durata del contratto stesso, con poche eccezioni. Il recesso da un contratto di locazione non è sempre semplice e richiede spesso il rispetto di determinate condizioni.

Affrontare la risoluzione anticipata di un contratto di locazione può sembrare complicato, ma conoscere i propri diritti e le normative vigenti può semplificare notevolmente il processo. Le situazioni di emergenza o di cambiamento improvviso possono creare la necessità di lasciare un’abitazione prima della scadenza contrattuale prevista. In questi casi, la legge prevede alcune eccezioni che possono venire incontro alle esigenze degli inquilini.

Quando è possibile il recesso senza preavviso?

In un contratto di locazione, è generalmente previsto un periodo di durata obbligatoria che deve essere rispettato da entrambe le parti. Il recesso anticipato può avvenire se il contratto di locazione include una clausola specifica che permette all’inquilino di recedere prima della scadenza. In alternativa, anche un accordo successivo tra il locatore e l’inquilino può consentire la risoluzione anticipata del contratto.

gravi motivi per recesso anticipato del contratto d'affitto
Il recesso anticipato è concesso solo per una serie di motivi, considerati particolarmente gravi – designmag.it

Oltre a tutto questo, la legge prevede la possibilità per l’inquilino di recedere dal contratto di locazione per gravi motivi, anche se questi non sono esplicitamente menzionati nel contratto. I gravi motivi devono essere indipendenti dalla volontà dell’inquilino, imprevedibili o sopravvenuti dopo la firma del contratto. Gli esempi più comuni sono:

  • Trasferimento di lavoro in una località molto distante.
  • Motivi familiari.
  • Licenziamento dal lavoro.
  • Aumento del nucleo familiare che rende inadeguato l’alloggio attuale.
  • Problemi strutturali dell’immobile che il proprietario non risolve.

Per procedere con il recesso, l’inquilino deve fornire un preavviso di almeno 6 mesi, comunicato tramite raccomandata con avviso di ricevimento o PEC, se il locatore è un professionista o una società. Se invece esiste un accordo diverso tra le parti, il preavviso potrebbe non essere necessario.

Il mancato rispetto del periodo di preavviso può comportare obblighi finanziari per l’inquilino, inclusi il pagamento dei canoni per il periodo mancante. Inoltre, la restituzione delle chiavi non implica la rinuncia al preavviso da parte del locatore. È importante formalizzare qualsiasi accordo per evitare malintesi e problemi legali.

La lettera di recesso deve essere dettagliata e inviata all’indirizzo corretto, specificato nel contratto. Deve contenere gli estremi esatti del contratto, la data e la firma dell’inquilino. Le motivazioni per il recesso devono essere indicate solo se si recede per giusta causa, descrivendo precisamente i motivi alla base della decisione.

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