Affitto in nero, importanti novità sulla restituzione della caparra: i rischi possono essere seri

Il fenomeno degli affitti in nero, purtroppo, continua ad essere piuttosto diffuso nel nostro Paese. Ma i rischi sono davvero molto seri.

Il nero non passa mai di moda…purtroppo anche quando si parla di affitti! Il fenomeno di chi affitta stanze, monolocali o addirittura grandi appartamenti senza un regolare contratto di locazione è ancora molto diffuso in Italia. Una piaga che danneggia le casse dello Stato le quali vengono progressivamente impoverite da queste truffe.

Del resto, in alcune città densamente popolate – non solo da famiglie e residenti ma anche da studenti e lavoratori fuori sede – l’emergenza abitativa ha raggiunto ormai livelli tali che, spesso, si cede alla tentazione di accettare la prima sistemazione che si riesce a trovare anche in nero pur sapendo di fare qualcosa di sbagliato.

Ma che cosa si rischia? E, soprattutto, quando si decide di lasciare la casa affittata in nero, si ha diritto alla restituzione della caparra? In tal senso sono state introdotte importanti novità ma una cosa è sicura: si corrono rischi davvero molto seri. Meglio evitare sempre e comunque questo genere di sistemazioni.

Affitto in nero: ecco tutte le novità e cosa si rischia

Il fenomeno degli affitti in nero è ancora diffuso specialmente nelle grandi città dove l’emergenza abitativa è ormai alle stelle e molte persone, pur di avere un tetto, accettano anche soluzioni abitative da affittare in modo irregolare. Una cosa, però, è certa: chi affitta un appartamento in nero corre gravissimi rischi che forse nemmeno conosce.

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Affitto in nero: ecco tutte le novità e cosa si rischia/Designmag.it

Quando si affitta una casa, il proprietario ha l’obbligo di registrare il contratto di affitto presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla stipula del contratto stesso. Per quanto con la cedolare secca si goda di grandi agevolazioni fiscali, molti proprietari fanno ancora i “furbetti” e affittano in nero non registrando il contratto o non facendo firmare alcun contratto.

Solitamente, in questi casi, propongono un canone più basso agli inquilini i quali, talvolta, presi dalla difficoltà di trovare una casa a prezzi accettabili, accettano anche questo tipo di soluzioni illegali. Ma, a ben vedere, chi ha da perderci non è l’inquilino ma il proprietario stesso che affitta in nero.

Infatti se non vi è nessun contratto registrato, non può nemmeno pretendere che gli venga pagato l’affitto e, quindi se l’inquilino decidesse di non pagare non potrebbe procedere con un regolare sfratto pe morosità ma, al massimo potrebbe ricorrere alla procedura di tutela contro l’occupazione abusiva che è molto più lunga e complessa.

Non solo: nel caso di affitto in nero l’inquilino può anche pretendere indietro non solo la caparra ma anche tutte le mensilità pagate durante il periodo in cui ha vissuto nella casa. Naturalmente, per riavere indietro i suoi soldi, dovrà dimostrare di aver pagato tali somme e, dunque, questo sarà possibile solo se i pagamenti sono stati effettuati con mezzi tracciabili come i bonifici e non tramite contanti o assegni.

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