Il Governo italiano ha deciso di introdurre questa novità con la speranza di regolare un settore sempre più fuori controllo.
Negli ultimi anni, il mercato degli affitti brevi ha registrato una crescita significativa, specialmente nelle principali destinazioni turistiche italiane. Questo segmento, che coinvolge centinaia di migliaia di immobili in tutto il Paese, ha attirato l’attenzione delle istituzioni, che intendono regolamentarlo in modo più stringente. In particolare, sono state introdotte misure per combattere l’evasione fiscale, un fenomeno ancora molto diffuso tra i proprietari di immobili destinati a questo tipo di locazione.
L’evasione fiscale nel settore degli affitti brevi rappresenta un problema rilevante per il fisco italiano, che ogni anno perde ingenti risorse. Per contrastare questa situazione, il Governo ha messo a punto una serie di norme che includono l’obbligo di un nuovo documento, con sanzioni molto severe per chi non lo rispetta.
A partire dal 1° settembre 2024, il Ministero del Turismo ha introdotto il Codice Identificativo Nazionale (Cin), un documento obbligatorio per chiunque metta in affitto un immobile per brevi periodi. Questa nuova regolamentazione mira a censire tutti gli immobili utilizzati per gli affitti brevi a scopo turistico e a ridurre l’evasione fiscale. Il Cin deve essere esposto chiaramente all’interno dell’immobile e pubblicato in ogni annuncio online.
L’introduzione del Cin rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza nel settore degli affitti brevi, garantendo il rispetto delle norme fiscali e di sicurezza. In molte regioni italiane, tra cui Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Basilicata e Trentino, una fase sperimentale era già iniziata prima della scadenza ufficiale. Il Ministero stima che ci vorrà un anno per completare l’intero processo di registrazione a livello nazionale.
Il Cin deve essere richiesto da tutti i proprietari di immobili destinati a locazioni brevi. Chi è già in possesso di un codice identificativo regionale o provinciale può fare domanda tramite il portale della Banca Dati delle Strutture Ricettive del Ministero del Turismo (Bdsr) per ottenere il nuovo codice nazionale. Per chi invece non possiede alcun codice, è necessario accedere alla Bdsr tramite Spid o Carta d’Identità Elettronica e inserire i dati richiesti.
L’ottenimento del Cin richiede che l’immobile rispetti determinate normative di sicurezza. Tra i requisiti principali vi sono l’installazione di sistemi di rilevazione di gas e monossido di carbonio, certificati e funzionanti, e la presenza di un estintore portatile conforme alle normative vigenti.
Il mancato rispetto delle nuove normative comporta sanzioni da non sottovalutare. Chi non ottempera all’obbligo di registrare il proprio immobile e ottenere il Cin può ricevere multe che variano da 800 a 8.000 euro. Le sanzioni riguardano anche la mancata esposizione del codice: sebbene l’immobile sia in regola, l’assenza del Cin in un annuncio online o nella struttura può comportare una multa che va da 500 a 5.000 euro.