Affitti sostenibili e più bassi, la novità che fa felici gli inquilini

La formula magica per affitti sostenibili e bassi passa per la rigenerazione urbana e attraverso una serie di incentivi. Scopriamoli.

Gli affitti sostenibili a prezzi bassi sono ciò che gli inquilini sperano di trovare in un mercato immobiliare sempre più stagnante. I prezzi delle case negli ultimi anni si sono alzati vertiginosamente. Che siano appartamenti in vendita o dimore poste in affitto, è questo il trend che coinvolge le abitazioni presenti su tutto il territorio nazionale.

Il fenomeno ovviamente è più evidente nelle zone urbane densamente popolate delle città più grandi. Lì oramai i prezzi stanno toccando delle cifre vertiginose e le famiglie fanno molta fatica a trovare una sistemazione dignitosa.

Allo stesso tempo gli alloggi in edilizia popolare non sono abbastanza e non coprono il fabbisogno reale di quanti si ritrovano senza un tetto o nella necessità di doverne trovare uno molto velocemente, magari perché hanno subito uno sfratto. Ma nel futuro potrebbe esserci una inversione di tendenza. Le novità le ha spiegate Giorgio Spaziani Testa.

Abbassare gli affitti è una priorità, ecco la proposta di Confedilizia

Le parole di Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, fanno ben sperare tutti gli coloro che sono in cerca di una casa in affitto, ma anche i proprietari di casa che potrebbero a breve pagare meno tasse. Nelle sue parole rilasciate in un comunicato a commento di una precedente dichiarazione del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, è racchiusa la proposta che, se raccolta dal governo, potrebbe dare i suoi frutti.

Affitti prezzi bassi
Difficile la vita degli inquilini alle prese con affitti sempre più alti – designmag.it

Se la rigenerazione urbana è la strada da seguire, va considerato che l’Italia è piena di ruderi, l’88,7% dei quali sono case appartenenti a persone che magari non abitano più nemmeno in zona, hanno ereditato le mura ma poi per varie esigenze le hanno abbandonate. Spesso sono già inagibili e inabitabili ma su cui ancora si paga l’IMU.

Per questo la Confedilizia ha chiesto alcune misure poco costose, come per esempio l’esenzione totale dall’IMU degli immobili situati in comuni sotto i 3mila abitanti, quelli più colpiti dal fenomeno. In attesa che le abitazioni siano aggiornate al catasto come unità collabenti, e su cui l’imposta non si paga.

Non solo, Confedilizia sta anche proponendo l’azzeramento dell’Imu per le abitazioni affittate e l’estensione a tutta Italia della cedolare secca al 10%. Nella speranza che questi incentivi fiscali portino a un abbassamento dei canoni di locazione. Ma c’è anche un altro modo per garantire in Italia case con affitti sostenibili. Secondo Spaziani Testa bisogna favorire l’immissione di immobili sul mercato.

Si tratta di interventi strutturali, a partire dal recupero degli oltre centomila appartamenti di edilizia residenziale pubblica di cui non si può disporre attualmente. Fino alla possibilità di riqualificare e riutilizzare almeno parte dei molti edifici pubblici in disuso. Ma è ovvio che per fare ciò c’è bisogno di denaro, se il governo vorrà impegnarsi per cercarlo e destinarlo in tal senso, è tutto da vedere.

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