Una recentissima sentenza ha assicurato ai padroni di casa una maggior tutela nei confronti di inquilini inadempienti: cosa ha stabilito la legge?
Quando si concede in affitto un appartamento si deve sempre sperare che l’affittuario sia una persona puntuale nei pagamenti ma anche rispettosa degli accordi che sono stati presi. Il mancato rispetto degli accordi, infatti, potrebbe comportare gravi danni economici al proprietario che, ovviamente, dovrà essere tutelato.
Uno dei problemi maggiori che inquilino può creare a un proprietario di casa consiste nel non lasciare tempestivamente la casa allo scadere del contratto d’affitto. In questo modo di fatto rende indisponibile il bene immobile per l’uso ma anche per lo sfruttamento commerciale successivo.
Finora la norma di legge prevedeva che un inquilino colpevole di non lasciare in tempo un appartamento dovesse risarcire il proprietario ma la somma dovuta non era stabilita in maniera univoca. Al contrario, era il singolo giudice a determinarla sulla base di dati specifici e soprattutto valutazioni di natura personale.
Con una sentenza del 2023, tuttavia, le cose sono cambiate e il tribunale ha stabilito una regola univoca per determinare quanto un inquilino inadempiente debba versare al proprietario come risarcimento.
L’inquilino non va via? Risarcimento doppio
Secondo le nuove norme un inquilino che non lasci la casa in tempo dovrà pagare il canone d’affitto per il mese successivo a quello del termine del contratto, anche se si è trattenuto in casa pochi giorni dopo la sua scadenza.
In questo modo non ci saranno più obiezioni e liti tra l’inquilino e il proprietario di casa: la somma dovuta è già stata fissata dal contratto sottoscritto da entrambi e non ci sarà più bisogno di contrattare per stabilire una somma che il proprietario ritenga soddisfacente e l’inquilino non trovi troppo esosa.
In alcuni casi però a questa regola si aggiungono delle aggravanti. Se, infatti, il padrone di casa può dimostrare di aver subito un danno economico dalla mancata liberazione dell’appartamento, allora il risarcimento dovuto dall’inquilino potrebbe anche raddoppiare. Questa evenienza si presenta soprattutto nel momento in cui il proprietario riesca a dimostrare di non aver potuto affittare l’appartamento a un prezzo maggiore oppure di aver dovuto addirittura rinunciare all’accordo già in essere con un altro inquilino per il successivo affitto dell’appartamento.
Per dimostrare l’effettiva entità del danno economico subito ovviamente ci sarà bisogno di prove concrete, come ad esempio lo scambio di mail con un altro inquilino oppure l’accordo con un’agenzia immobiliare.