Scopri come ottenere una riduzione del canone di locazione e risparmiare sulle spese mensili: ecco come fare per tutelarti.
L’affitto di una abitazione è spesso uno dei costi più consistenti per le famiglie e non solo, e in questi ultimi tempi può diventare un peso anche insostenibile per molti. Per questo esiste una legge poco conosciuta che offre agli inquilini la possibilità di ridurre il canone di locazione in determinate circostanze. Infatti, è importante sapere che esiste una via legale per chiedere una riduzione del canone di locazione.
Ecco quando e come puoi chiedere una riduzione del canone di affitto e quali sono i tuoi diritti come inquilino in questo caso. Cosa dice la legge e quali sono i criteri per poter beneficiare di questa possibilità?
Legge salva famiglie: quando è possibile chiedere una riduzione del canone degli affitti
La legge prevede che gli inquilini possano richiedere una riduzione del canone di locazione in determinate circostanze, come ad esempio la perdita del lavoro, la cassa integrazione o problemi imprevisti con l’immobile, come ad esempio problemi non evidenziati durante i sopralluoghi dell’immobile.
Relativamente a quest’ultimo punto, il locatore è obbligato ad accettare la riduzione del canone solo se l’immobile presenta vizi o difetti che ne impediscono il pieno godimento da parte dell’inquilino/inquilini. Chiaramente si deve trattare di difetti sopravvenuti rispetto alla conclusione del contratto o occulti e taciuti dal locatore al momento della firma del contratto stesso.
Ma vediamo degli esempi di difetti che possono giustificare la riduzione del canone:
- Infiltrazioni d’acqua dal tetto o dall’appartamento del piano di sopra;
- Rumori molesti dall’ascensore o dai vicini di casa;
- Rottura dell’impianto di riscaldamento o di raffreddamento;
- Mancanza di servizi condominiali ormai essenziali, come l’ascensore.
Il locatore non è però obbligato ad accettare una richiesta di riduzione se l’evento sopravvenuto dipende dall’inquilino, come ad esempio un trasferimento lavorativo o una riduzione dei guadagni.
Per chiedere un abbassamento del canone la cosa migliore è procedere con un approccio diretto con il proprietario, cercando un accordo scritto amichevole. Ecco un fac simile molto utile:
Scrittura privata per la modifica del canone di locazione
La presente scrittura tra: [generalità del locatore, incluso il codice fiscale];
e
[generalità del conduttore, incluso di codice fiscale];
Premesso che:
le parti hanno sottoscritto un contratto di locazione in data xx/xx/xxxx e successivamente registrato presso l’Agenzia delle Entrate il xx/xx/xxxx con riferimento n. xxxxxxxxxxxxxx;
detto contratto prevedeva un pagamento annuale di € xxxx,xx suddiviso in dodici mensilità;
il locatario si trova nell’impossibilità di effettuare i pagamenti del canone pattuito (fornire le giustificazioni se necessario);
il locatore intende concedere una riduzione di detto canone.
Le parti, di comune intesa, decidono:
a partire dal mese xxx fino al mese xxxx, il canone mensile previsto sarà ridimensionato da € xxxx,xx a € xxxx,xx.
Le restanti condizioni contrattuali di cui al predetto contratto di locazione resteranno inalterate.
Firmato in fede,
Firma del Locatore – Firma del Locatario
Data: xx/xx/xxxx
La legge offre agli inquilini la possibilità di chiedere una riduzione del canone di locazione in determinate circostanze, offrendo un vero e pratico aiuto a tutti coloro che si trovano in difficoltà economica. Conoscere i propri diritti è il primo passo verso una soluzione efficace e trovare un accordo con il proprietario è sempre la soluzione migliore.