Affitti e bonus prima casa: arriva la stangata, come stare in regola

Se godete delle agevolazioni prima casa ma desiderate metterla in affitto, ecco cosa dovete sapere: attenti a non sbagliare

In Italia, per agevolare soprattutto i giovani e le famiglie appena nate ad acquistare una casa e per fare in modo che pensino al loro futuro in un modo più sereno, il governo ha introdotto da alcuni anni le cosiddette agevolazioni prima casa, che consistono in imposte ridotte e applicazioni particolari proprio in merito alla prima casa: ecco innanzitutto i requisiti da rispettare per ottenerle.

Nello specifico, nel 2024 le agevolazioni consistono nella detrazione dall’IRPEF degli interessi passivi dei mutui ipotecari per il 19% (con un limite di 4mila euro di spesa), nell’esenzione dall’imposta di bollo, tasse ipotecarie e tributi speciali catastali sugli atti con imposta di registro e, infine, nella riduzione dell’imposta di registro e dell’IVA, nel primo caso se si acquista da privati e nel secondo se si compra da impresa.

Una delle paure di molti cittadini, però, è quella che, nel caso in cui mettano in affitto la propria prima casa prima ancora di averla finita di pagare, queste agevolazioni decadano. Ecco quindi qual è la realtà: non si deve sbagliare o si rischia tutto.

Prima casa in affitto: come mantenere le agevolazioni

Di recente, l’agente immobiliare Lucia D’Angela, nota su Instagram proprio per la sua attività divulgativa in quest’ambito, ha voluto rispondere a una domanda che spesso le viene posta in merito alle agevolazioni prima casa. Nel caso in cui si acquisti un immobile e si rispettino tutti i requisiti per ottenere questi bonus, quindi ne si goda a pieno titolo, se poi si vuole o si necessita di mettere quel medesimo ambiente in affitto non si perdono tutti i vantaggi fiscali.

Agevolazioni prima casa su casa in affitto
Agevolazioni prima casa su casa in affitto: cosa si deve sapere (designmag.it)

Di fatto, però, c’è una cosa che va assolutamente compiuta per fare in modo che le agevolazioni restino e che nessuno, anche in futuro, le contesti. Al momento della stipula del contratto, infatti, è necessario specificare che ciò che si va ad affittare è una porzione dell’immobile, per esempio una camera da letto: in questo modo, il proprietario della casa può mantenere lì la propria residenza e, quindi, continuare a godere delle agevolazioni.

Nei commenti al contenuto condiviso dall’agente immobiliare, però, ci sono alcuni suoi colleghi che non concordano con questa modalità: sebbene sia legale, come specifica l’account genovaint_immobiliare, la scheda tecnica per il canone concordato, la cosiddetta cedolare secca, va rivista e il range del canone diminuisce. Insomma, il tema è spinoso.

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