La legge sugli affitti cambia e importanti modifiche riguardano anche le tasse sulla casa. Nuove regole che i proprietari devono rispettare.
Cambia la legge sugli affitti e i proprietari si dovranno adeguare per non avere problemi. Le modifiche riguardano anche le tasse applicate sulla casa.
A renderlo noto è un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate pubblicato il 17 marzo 2022. Le novità riguardano soprattutto gli affitti brevi che dovranno seguire un particolare iter. Scopriamo quali sono le novità e a cosa i proprietari devono fare attenzione.
Affitti case: nuova legge e nuovi obblighi per i proprietari
Il governo sta lavorando a un nuovo decreto sugli affitti soprattutto quelli con durata 30 giorni per i quali a oggi non è obbligatorio la registrazione. Si tratta dei cosiddetti affitti brevi ai quali saranno applicate delle nuove regole definite a livello nazionale.
Tra le novità la decisione di affittare la casa per un minimo di notti inferiore a 30, l’obbligo per chi ospita di compilare un registro oppure nuove tutele per le famiglie numerose che scelgono una casa invece di un albergo. nella nuova legge potrebbero essere presenti incentivi agli affitti brevi nei piccoli borghi italiani in cui non sia presente una struttura alberghiera.
Cambiano anche le tasse sugli affitti brevi. Infatti, il proprietario potrà scegliere tra la cedolare secca oppure l’opzione del regime fiscale agevolato. La scelta dovrà essere fatta direttamente in dichiarazione dei redditi ma solo nel caso in cui il proprietario abbia dato in affitto al massimo quattro appartamenti.
Invece, la comunicazione dovrà essere inviata tramite Certificazione Unica solo per chi opera come sostituto di imposta e sui canoni di locazione applica la ritenuta del 21%. Tutti gli altri locatori possono inviare una comunicazione entro il 30 giugno dell’anno successivo alla data di stipula del contratto all’Agenzia delle Entrate tramite i servizi telematici.
Come si diceva in precedenza, la maggior parte delle novità riguardano gli affitti brevi con durata massima 30 giorni. Infatti, da quest’anno all’Agenzia delle Entrate dovranno essere comunicati, insieme agli altri dati, anche l’anno di locazione e i dati catastali dell’immobile. I proprietari dovranno anche pagare le tasse sugli immobili dati in locazione come l’Irpef per il reddito che deriva dall’affitto e l’IMU. Invece, ricordiamo che il pagamento della TARI, ovvero l’imposta sui rifiuti, spetta all’inquilino.
Infine, al proprietario dell’immobile spetta anche l’obbligo di assolvere le direttive europee sulle case green, ovvero il raggiungimento entro il 2030 della classe energetica superiore a E. Significa che le case dovranno essere dotate di caldaie non a gas, cucina a indizione, condizionatori green e per i condomini eventualmente pannelli solari. L’obiettivo è raggiungere un livello di zero emissioni nel 2050. Si ricorda che senza questi accorgimenti potrebbe essere poi più difficile per i proprietari affittare o vendere un immobile.