Il caro affitti colpisce davvero chiunque e così si prova a correre ai ripari proponendo una calmierazione dei prezzi quando ad affittare sono gli insegnanti.
Gli affitti aumentano e il trend sembra non voler arrivare ad una fine. Lo dimostrano gli ultimi dati italiani, dove ad Agosto il prezzo medio al metro quadro ha superato i 14 euro. Un vero e proprio salasso per le famiglie e chiunque cerchi casa, soprattutto quando si tratta di fuorisede sia lavoratori che studenti -soprattutto questi ultimi hanno visto aumentare ancora una volta il prezzo per una stanza singola nelle città universitarie-.
Un trend quello italiano che si immette sulla scia di quello europeo per la verità, dove le cose non vanno meglio e anzi il prezzo medio di un affitto ha superato a maggio scorso i 18 euro al metro quadro. I governi hanno deciso così di correre ai ripari con forme di agevolazione tra le più disparate.
Affitti calmierati per gli insegnanti, così lavorare fuori non diventa un salasso
In Italia per venire in contro alle ingenti spese rappresentato dall’affitto alcuni comuni hanno deciso di stanziare una somma del bilancio annuale da riservare proprio agli affittuari come forma di aiuto -è il caso, ad esempio, del Comune di Rho nel milanese dove le domande per il bonus affitto sono state aperte il 4 settembre. Discorso più o meno simile in Emilia Romagna, dove la regione ha stanziato oltre 4 milioni di euro per un “patto per la casa”. Da altre parti, invece, si è pensato di calmierare i prezzi.
L’iniziativa dei prezzi calmierati non è italiana; si tratta infatti di una proposta avanzata e già attuata nel Comune di Cascais in Portogallo. Qui l’amministrazione offre alloggi a prezzi ribassati per quegli insegnati che lavorano in città e che hanno residenza a più di 60 chilometri di distanza.
In questo caso, per gli insegnanti fuorisede l’affitto mensile varierà dai 150 ai massimo 400 euro a seconda del tipo di alloggio scelto. Per l’anno scolastico che sta per iniziare, gli alloggi disponibili sono 105, sono già stati inaugurati e presto cominceranno ad ospitare gli insegnanti che andranno a lavorare in città.
Un’iniziativa questa che è aperta anche agli insegnanti supplenti, quelli cioè che potrebbero doversi spostare anche solo per qualche settimana/mese. Un’idea che comunque, vista la situazione in tutta Europa, potrebbe essere adotta con successo anche da altri Paesi come il nostro, offrendo così la possibilità a lavoratori e magari studenti di avere una casa i cui costi non vadano ad inficiare troppo sul budget familiare.