Controlli a tappeto sugli affitti brevi: Comune e Fisco si uniscono per scovare i “furbetti” e le sanzioni saranno pesantissime.
Quello degli affitti brevi è ormai un fenomeno che è letteralmente esploso in tutta Italia e, come ogni fenomeno di queste dimensioni, va monitorato e regolamentato prima che sia troppo tardi e si sfoci nell’anarchia e nella concorrenza sleale. Il Ministero del Turismo, presieduto dal Ministro Daniela Santanché, ha messo nero su bianco delle norme semplici e chiare, volte a tutelare gli ospiti della struttura e a contrastare fenomeni di evasione da parte dei proprietari.
Ora i vari Comuni e il Fisco si uniranno per controllare che tutto venga eseguito nel rispetto delle regole. Gli affitti brevi per il rilancio del turismo sono senza dubbio un bene: molti turisti, soprattutto le famiglie, preferiscono affittare una casa intera piuttosto che andare in hotel.
I vantaggi per un turista sono molti: maggiore autonomia, la possibilità di prepararsi i pasti a casa e, dunque, risparmiare, nessun vincolo orario e più intimità. Del resto, però, gli affitti brevi fanno un danno a hotel, B&B e strutture ricettive in generale. Senza contare che contribuiscono ad aumentare il problema dell’emergenza abitativa.
Infatti, con gli affitti brevi, un proprietario guadagna in una settimana quello che incasserebbe in un mese o più di affitti per lunghi periodi. Di conseguenza, in alcune città, per i residenti è sempre più difficile trovare appartamenti in affitto. Per tutte queste ragioni sono partiti i controlli a tappeto e chi non risulterà in regola rischia davvero grosso.
Controlli a tappeto su chi affitta le proprie case per brevi periodi. I Comuni si uniscono al Fisco per appurare che tutto venga svolto nel massimo della trasparenza e che nessuno faccia il furbetto. Chi non sarà in regola rischia sanzioni davvero molto pesanti e non solo.
Gli affitti brevi sono il fenomeno del momento e questo fenomeno continua a crescere in tutte le città. Purtroppo, come visto, questo fenomeno sta aumentando l’emergenza abitativa in molte città. Per evitare irregolarità e concorrenza sleale nei confronti delle classiche strutture ricettive, il Ministro del Turismo, con un decreto Legge del 2023, ha imposto l’obbligo di CIN: il Codice Identificativo Nazionale. L’obbligo di CIN riguarda le seguenti strutture:
Compito dei vari Comuni sarà quello di vigilare affinché le varie strutture operino nel rispetto della Legge e siano dotate di CIN. Laddove si registrassero irregolarità i Comuni saranno autorizzati ad applicare sanzioni amministrative. Non solo: i Comuni e la Polizia locale collaboreranno direttamente con l’Agenzia delle Entrate nella lotta ai “furbetti degli affitti brevi”.
Questa novità è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2025 in modo da contrastare in modo ancora più efficace irregolarità ed evasione. Le sanzioni varieranno a seconda della gravità dell’infrazione ma, in alcuni casi, potrebbero essere molto salate e si rischia anche di venire rimossi dai portali di affitti brevi.