Sugli affitti degli appartamenti a uso abitativo possono innescarsi dinamiche deleterie, soprattutto per gli inquilini.
Oggi stipulare un contratto di affitto può costare molto caro, non solo per i prezzi di mercato che sono davvero alti, soprattutto nelle città, ma anche perché in alcuni casi si ignorano le Leggi e le normative vigenti. Questo porta a firmare un impegno e a pagarne (letteralmente) le conseguenze. Anche se il mercato immobiliare è molto dinamico per quanto riguarda le locazioni e c’è ampia offerta, non significa che andare in affitto sia sempre un buon affare. Talvolta persino l’aiuto delle agenzie può rivelarsi controproducente.
Andiamo allora a scoprire quali sono le sorprese non piacevoli di fronte a cui ci si può trovare quando si firma un contratto d’affitto. È sempre bene informarsi adeguatamente prima di apporre il proprio impegno su carta, perché poi può risultare difficile – o comunque costoso – far valere i propri diritti. Ecco alcuni consigli degli esperti.
La maggior parte delle volte i contratti di affitto sono standard, cioè presentano clausole dalla formulazione molto semplice; questo può essere un vantaggio per i proprietari ma non necessariamente per gli inquilini. Ad esempio, il primo fattore a cui prestare attenzione è la durata del contratto e persino le tempistiche previste per il recesso del contratto stesso.
Quando si cerca un appartamento in affitto, sicuramente si ha bene in mente quanto si soggiornerà in quel dato alloggio. Se l’esigenza è di spostarsi in tempi brevi, meglio evitare di firmare il classico contratto 4+4, per non incorrere in “sanzioni” in caso di recesso anticipato. Esistono ottime alternative, come i contratti transitori o quelli a canone concordato, che offrono garanzie e convenienza a tutte le parti. In caso poi si voglia lasciare l’appartamento prima della fine del contratto, è bene sapere che si può solamente in casi eccezionali, come la perdita del lavoro, o un trasferimento a causa del lavoro, ed è necessario l’invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Un altro problema che spesso costringe l’inquilino a sborsare molti soldi è la responsabilità della manutenzione ordinaria dell’appartamento. La Legge prevede che la pittura delle pareti sia a carico del proprietario, salvo diversi accordi presenti sul contratto. Ebbene, se non si leggono attentamente le clausole si rischia di lasciare l’appartamento in condizioni diverse da quelle pattuite e di dover pagare tutti i lavori di ripristino necessari. Il consiglio è quello di tenere da parte le fotografie dello stato dell’appartamento al momento della stipula del contratto.
Capita spesso, proprio in merito a eventuali mancanze dell’inquilino circa la manutenzione dell’alloggio, che il proprietario trattenga le mensilità date come cauzione. Ebbene, forse non tutti sanno che non può farlo, fino a che almeno non ha portato in Tribunale l’inquilino e non abbia dimostrato di avere ragione nell’esigere quella forma di risarcimento. Infine, ma non da ultimo, molti inquilini ignorano che la cauzione versata all’atto della stipula produce interessi; questo significa che una volta che il contratto è giunto a termine l’inquilino ha diritto alla restituzione della cauzione con tanto di interessi, “piccolo particolare” che viene spesso volutamente ignorato dai proprietari.