Cosa succede al contratto d’affitto se il padrone di casa muore? Tutto quello che bisogna sapere per tutelarsi.
Quando si prende in affitto un immobile appartenente a un proprietario molto anziano o con gravi problemi di salute si deve sempre mettere in conto la possibilità della sua morte e bisogna sapere come regolarsi di conseguenza.
Ovviamente le disgrazie possono capitare in qualunque momento, quindi è bene conoscere i propri diritti e i propri doveri di inquilino anche nel caso in cui il proprietario dell’appartamento sia giovane e in salute.
In linea generale, l’inquilino può rimanere tranquillo perché il suo diritto di vivere nell’appartamento affittato è tutelato dalla legge, quindi gli eredi del proprietario defunto non hanno diritto di sfrattarlo o di interrompere il contratto prima della scadenza dei termini a meno che non si verifichino delle precise circostanze.
La prima cosa da sapere è che i nuovi eredi devono accettare l’eredità prima di diventare ufficialmente possessori dell’appartamento in questione. Per farlo hanno dieci anni di tempo oppure solo tre mesi se, nell’arco di questi novanta giorni, eseguono azioni legali ed economiche atte a usufruire del bene in questione.
Questo significa che se gli eredi richiedono il pagamento dell’affitto all’inquilino anche dopo la morte del proprietario originale dell’appartamento, significa che hanno accettato l’eredità. Nel caso in cui ci sia un solo erede, l’affitto andrà semplicemente a quest’ultimo.
Se invece ci sono più eredi, saranno loro a dover indicare il conto corrente su cui versare l’affitto mensile, che sia intestato a tutti gli eredi o a uno solo di essi all’affittuario non dovrà interessare perché, di fatto, non gli cambia nulla. Se gli eredi non si mettono d’accordo o non forniscono il nominativo della persona a cui pagare l’affitto, l’affittuario ha il diritto di non pagare fino a che non saranno chiarite le modalità di pagamento.
Gli eredi saranno tenuti a mantenere in essere gli accordi, in questo caso il contratto d’affitto, così com’è stato firmato, quindi rispettandolo in ogni sua parte e specialmente per quanto riguarda i tempi e le condizioni di rinnovo.
Va specificato però che gli eredi hanno comunque il diritto di chiedere la liberazione dell’appartamento di fatto sfrattando l’inquilino, ma possono farlo soltanto ad alcune condizioni:
Bisogna specificare che la volontà di vendere l’appartamento non è sufficiente a sfrattare l’inquilino: semplicemente il nuovo proprietario sarà tenuto a rispettare il contratto d’affitto così com’è oppure potrà avvalersi del suo diritto di sfrattare l’inquilino ma solo alle condizioni sopra citate.