Affittare una stanza della propria casa: ecco perché molti lo stanno facendo

Molte persone stanno affittando una stanza della propria casa. Ecco svelato il motivo e come bisogna fare, potreste pensarci anche voi

Negli ultimi anni, il mercato immobiliare italiano ha registrato molti cambiamenti non da poco. I prezzi sono schizzati alle stelle e, soprattutto nelle grandi città, anche solo per l’affitto di un monolocale si arrivano a spendere cifre folli. Ecco perché la cosa migliore, se già si sa che bisognerà passare molto tempo in un determinato luogo, è acquistare un’abitazione.

Per chi ha una sua casa di proprietà, c’è una tendenza che negli ultimi anni sta andando sempre più di moda. Ossia affittare una stanza della propria abitazione, soprattutto quando non si vive ancora in famiglia e si ha dello spazio disponibile per accogliere un’altra persona e guadagnare più soldi. Ma come funziona la pratica? Ecco tutto quello che dovete sapere se state pensando di mettere in affitto una o più stanze di casa vostra.

Affittare una stanza di casa vostra, ecco come dovete fare

Affittare una stanza della propria casa è una pratica sempre più utilizzata, per poter garantire un guadagno maggiore e al tempo stesso risolvere un’esigenza abitativa momentanea. In particolare nelle metropoli, dover mantenere un intero immobile può essere parecchio dispendioso. Ecco perché entra in gioco la possibilità di mettere in affitto una o più stanze.

Cosa devi sapere prima di affittare una stanza di casa
Limiti e contratti degli affitti di una stanza – Designmag.it

Per il contratto, quello transitorio è il più utilizzato in assoluto. Questo ha una durata massima pari a 18 mesi, senza possibilità di rinnovo. Non ci sono invece limiti legati alla durata minima. Ci sono però alcune alternative di contratto, seppur meno utilizzate. Per esempio il contratto di affitto libero, che dà la possibilità a locatore e conduttore di accordarsi su clausole e canone, che devono avere però obbligatoriamente un periodo di affitto pari ad almeno 4 anni, con rinnovo automatico della stessa durata.

Oppure il contratto di affitto a canone concordato, con una durata di tre anni e il costo calmierato del canone. Per ciò che riguarda le spese, invece, di solito coabitante e proprietario si dividono equamente i costi delle utente e delle spese condominiali ordinarie. Mentre quelle straordinarie sono a carico esclusivamente del proprietario. C’è anche un’ultima possibilità sempre più apprezzata, ossia quella dell’affitto breve di massimo 30 giorni. In particolare per il periodo di vacanze estive, mettere una o più stanze a disposizione dei turisti può essere un’ottima soluzione per racimolare qualche soldo in più.

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