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Normative

Addio TARI, il 2025 sarà l’anno della svolta: risparmio assicurato per gli italiani

Piccola gioia nel 2025 per tanti italiani che potranno evitare di pagare la TARI. Avranno un risparmio assicurato, vediamo a quali condizioni. 

La tassa sui rifiuti nota come TARI diventerà un ricordo per le famiglie italiane che potranno pagare cifre più basse per contribuire alla raccolta e allo smaltimento della spazzatura. La novità 2025 ha più obiettivi da raggiungere.

Ad oggi i cittadini pagano la TARI, la tassa sui rifiuti che obbligatoriamente devono corrispondere i proprietari di immobili o aree scoperte dove si producono rifiuti. L’importo dovuto dipende dalla grandezza dell’abitazione e dal numero degli occupanti. Le scadenze del pagamento vengono fissate dai Comuni ma generalmente si può pagare in un’unica soluzione oppure in un numero di rate variabili da 2 a 4. Il metodo di versamento è tramite modello F24.

In alternativa si può optare per il bollettino postale o bancario MAV. Corrispondere quanto dovuto entro la scadenza prefissata è fondamentale per non incorrere in sanzioni pari al 30% dell’importo dovuto a mano che non si proceda con il ravvedimento operoso per avere sconti sugli interessi e sanzioni. Ebbene, tutto questo potrebbe diventare solo un ricordo. C’è in arrivo la TARIP che prenderà il posto della TARI e che costerà di meno ai cittadini.

Come funzionerà la TARIP e quanto si risparmierà

La nuova tassa sui rifiuti (sarà introdotta gradualmente nei Comuni) si chiamerà TARIP e prevederà un sistema tariffario più equo. Lo slogan diventerà “Chi inquina di meno pagherà di meno” come previsto dal modello UE Pay as You Throw. Con la TARIP, dunque, saranno raggiunti più obiettivi. I cittadini potranno risparmiare e nel frattempo si promuoverà una migliore differenziazione dei rifiuti. Solo coloro che seguiranno con attenzione la raccolta differenziata, infatti, verranno premiati.

Come funzionerà la TARIP e quanto si risparmierà (Designmag.it)

TARIP significa Tassa sui Rifiuti Puntuale e associa tariffe specifiche in base all’effettiva fruizione dei servizi. La tassa si comporrà di una parte fissa e una variabile. La seconda quota sarà calcolata tenendo conto dell’uso del servizio nonché della reale produzione dei rifiuti indifferenziati. Nel conteggio, dunque, incideranno il volume e il peso dei rifiuti effettivamente prodotti, non quelli stimati per numero di componenti e grandezza della casa come avviene per la TARI.

Nello specifico la quota variabile farà riferimento agli svuotamenti minimi dei rifiuti non riciclabili e agli altri svuotamenti effettuati. Ci sarà un numero minimo di svuotamenti associati ad ogni utenza e superando questa soglia sarà calcolato un conguaglio. Per risparmiare, dunque, si dovrà fare attenzione al corretto smaltimento dei rifiuti cercando di ridurre al minimo quelli non riciclabili ed esponendo il contenitore dotato di chip solo quando effettivamente pieno.

Valentina Trogu

Giornalista pubblicista, Web content writer, scrittrice e mediatrice familiare. Laureata in sociologia-analisi delle politiche sociali. Mi occupo della stesura di articoli toccando varie tematiche tra cui economia, salute, tecnologia, attualità. In questo modo posso coltivare la mia passione per la scrittura e cercare di rendere fruibili le informazioni ad un maggior numero di persone.

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