Le case fatte di alghe rappresentano un approccio sostenibile che mira a rivoluzionare il modo di costruire e in tanti vedono questa innovazione come un elemento che segnerà il futuro all’architettura.
Nel mondo dell’edilizia è crescente l’interesse verso l’utilizzo dei materiali naturali per costruire le case riducendo non solo l’impatto ambientale ma anche per permettere alle persone di vivere in ambienti privi di sostanze inquinanti. Il focus sul design sostenibile nelle fiere del 2025 ne è una dimostrazione tangibile.
Proprio le alghe possono essere utilizzate in vari modi nella costruzione di abitazioni. Alcuni progetti innovativi hanno esplorato l’uso di alghe per la creazione di mattoni e pannelli isolanti per creare strutture che possono “respirare” e adattarsi all’ambiente. Scopriamo ad esempio il lavoro condotto da Kathryn Larsen.
Come usare le alghe per costruire le case del futuro
Kathryn Larsen è una architectural technologist, ossia una tecnologa dell’architettura che recentemente ha dedicato alle alghe un interessante studio che le vede come materiale per l’edilizia, per la costruzione di edifici innovativi di architettura contemporanea.
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Kathryn Larsen nelle sue ricerche si è ispirata alle antiche tecniche di lavorazione delle alghe dell’isola di Læsø nel nord della Danimarca, che venivano impiegate per costruire i tetti delle case che poi venivano ricoperti di paglia. Queste tecniche sono poi andate nel dimenticatoio con l’avvento di altri materiali che sono stati prediletti nell’edificazione degli immobili.
Ma Kathryn Larsen ha studiato questo materiale è stato utilizzato per secoli e lo ha lavorato secondo le esigenze moderne. Così ha sviluppato dei pannelli fatti di questo materiale ignifugo, completamente impermeabile che ha delle proprietà simili alla lana di roccia.
I vantaggi nel design biofilico sono tanti. Le alghe hanno buone proprietà isolanti, il che significa che possono aiutare a mantenere la temperatura interna delle abitazioni, riducendo il bisogno di riscaldamento e raffreddamento nelle varie stagioni dell’anno.
E poi le alghe sono una risorsa rinnovabile che cresce rapidamente in natura e quindi sono utilizzabili come materiale da costruzione che può contribuire a ridurre l’uso di risorse non rinnovabili. Inoltre le alghe sono biodegradabili, il che significa che hanno un impatto minore sull’ambiente alla fine del loro ciclo di vita.
C’è poi da dire che le alghe impiegate da Kathryn Larsen sono naturalmente atossiche, hanno proprietà ignifughe, quindi sono resistenti al fuoco e non marciscono. In più il loro utilizzo serve per creare edifici “carbon negative“, un processo secondo il quale è possibile una riduzione di CO2 dall’ecosistema.