Possiamo dire addio agli aiuti sulla prima casa nel 2024. Sta arrivando una batosta senza precedenti: ecco cosa cambierà a breve.
Comprare la prima casa è un’operazione costosa e faticosa, motivo per cui il Governo fornisce diversi aiuti nel processo. Queste agevolazioni permettono a molti, soprattutto ai più giovani, di acquistare un immobile per la prima volta a un costo più accettabile per chi, probabilmente, non ha molti soldi da spendere. Una manna dal cielo, soprattutto in un periodo dove le case costano moltissimo.
Sfortunatamente, la manovra del Governo Meloni non sembra includere questi aiuti. La versione della legge di Bilancio trasmessa al Senato non sembra più includere gli aiuti in questione, che vedranno quindi la loro scadenza fissata per il 31 dicembre 2023. Dal 2024 comprare la prima casa seguirà le regole ordinarie, quindi avete meno di un mese per usufruire degli aiuti. Ecco come sfruttarli e cosa cambierà nel 2024.
Addio aiuti prima casa nel 2024: cosa cambierà da gennaio
La norma che scade nel 2023 era stata introdotta inizialmente a maggio 2021. L’agevolazione puntava ai giovani sotto ai 36 anni, dandogli agevolazioni potenziate nell’acquisto di una nuova casa. Questo si traduce nell’esenzione del pagamento da imposta di registro, ipotecaria e catastale e del credito d’imposta (pari all’IVA corrisposta) per i giovani con un ISEE fino a 40.000 euro. La manovra precedente aveva fissato come scadenza il 31 dicembre 2023, lasciando quindi la decisione finale al nuovo governo. Questi non sembrano avere intenzione di rinnovare l’agevolazione, visto che sembra essere stata rimossa dalla nuova legge di Bilancio.
Secondo la nuova legge, l’unica proroga parziale fornita è quella per il fondo di garanzia per la stipula di mutui, garantita dallo Stato fino all’80% acquistando case non superiori a 250.000 euro. Questo fondo verrà rifinanziato con un totale di 282 milioni di euro. Per il resto, però, si tornerà alle regole pre-bonus. L’azzeramento delle imposte dovute sarà quindi sostituito da imposta di registro proporzionale del 2% e imposta ipotecaria e catastale fissa di 50 euro.
Queste salgono tutte a 200 euro (+4% di IVA) in caso di acquisto da parte di un’impresa. Il bonus per la prima casa spetterà per l’acquisto di abitazione principale catastale non di lusso, situata nel comune in cui l’acquirente ha (o ha intenzione di stabilire) come sede della propria residenza. Questo si applica solo in caso di mancata titolarità di altri immobili nello stesso comune. Da notare, in ogni caso, che la legge di Bilancio non è ancora ultimata, e c’è ancora una possibilità di un cambiamento dell’ultimo momento.