Al fine di evitare il pagamento in eccesso della bolletta nei condomini con sistema di riscaldamento centralizzato bisogna fare questo calcolo.
Il calcolo del consumo del gas o di quello dell’acqua effettuato ogni mese si basa sui valori segnati da appositi contatori. Alle volte le compagnie che erogano il servizio potrebbero effettuare un calcolo approssimato, ma le stesse hanno poi l’obbligo di effettuare controlli per verificare che il consumo sia stato effettivamente quello ipotizzato, dunque chiedere un saldo o effettuare uno sconto sulla bolletta successiva (o su quella di fine anno).
Ma come funziona quando il sistema di riscaldamento è centralizzato e dunque i consumi per l’utilizzo dei termosifoni e della caldaia sono da ripartire tra tutti i condomini? Suddividere la somma in parti uguali può essere un problema di non poco conto, visto che in ogni appartamento ci possono essere consumi diversi.
Un tempo questo calcoli venivano fatti basandosi su dati presuntivi come la metratura dell’appartamento e il numero di termosifoni o radiatori presenti nell’unità abitativa. Questo modus operandi era ingiusto nei confronti di chi abitava meno la casa o cercava di risparmiare sui consumi limitando l’utilizzo dei termosifoni.
Così nel 2014, con il decreto legislativo n 102/2014 (successivamente modificato dal d.lgls n73/2020) è stato introdotto l’obbligo d’installazione di sistemi di contabilizzazione e regolazione del calore. L’obbligo – da rispettare entro il giugno 2017 – prevede l’installazione di contatori nei punti di diramazione del calore e di sotto-contatori utili a verificare l’effettivo utilizzo di riscaldamenti e sistemi di raffreddamento e riscaldamento dell’acqua.
Tale obbligo è derogabile solamente nei casi in cui un esperto accerti che tecnicamente è impossibile l’installazione di questi sotto-contatori. Il perito dovrà rilasciare un documento ufficiale che dovrà successivamente essere messo agli atti durante una riunione condominiale e approvato dall’assemblea.
Acqua calda centralizzata in condominio: come fare a non pagare più del dovuto
In un condominio con impianto di riscaldamento centralizzato a norma, dunque, il calcolo del consumo di acqua e gas viene monitorato da contatori e sotto-contatori che consentono di avere un’idea precisa di quanto ciascun condomino consumi. Tuttavia a questo calcolo va aggiunto quello che riguarda la parte comune.
A questo punto ci si chiede se la somma riguardante il singolo appartamento vada scorporata o inglobata nel computo totale della bolletta. Stando a quanto stabilito dalle norme vigenti e per maggiore precisione dall’articolo 9, comma 5, lettera d) del D.Lgs. n. 102/2014, come modificato dal D. Lgs. n. 73/2020, la somma va incorporata.
Questo articolo prevede che il 50% della somma dovuta va tratta dalla suddivisione della spesa complessiva tra i condomini, mentre l’altra metà della somma va effettivamente calcolata in base ai prelievi volontari da parte di ciascun condomino e dunque in base all’utilizzo effettivamente fatto dell’acqua calda e del riscaldamento.