Accensione riscaldamenti, cambia tutto: italiani furiosi dopo la decisione, novità per le zone e nuovi limiti

Nuove regole per l’accensione riscaldamenti riferiti all’autunno e inverno 2024/2025: nulla è più come prima, cambia tutto.

Con l’avvento della stagione autunnale (e l’inverno ormai alle porte) torna, ciclicamente, il tema dell’accensione del riscaldamento. Ogni anno ci si interroga in merito a quando sia possibile godere di un po’ di tepore, trovandosi, costantemente, alla mercé delle condizioni metereologiche, non sempre favorevoli. Può capitare che il gelo cali improvvisamente facendo scendere, in picchiata, le temperature. Pigiami di flanella e plaid salvano la situazione, nonostante si aspetti l’agognata attivazione dei termosifoni.

A questo riguardo, proprio per rispondere ai numerosi abitanti, sono state approvate nuove regole che ne consentano, così, la funzione sebbene vi siano cambiamenti. Zone, orari, limiti e persino sanzioni, destinate queste ultime a chi non rispetta le regole. Una decisione, quindi presa di posizione, netta perché si assicuri la certezza della misura in questione, valutata basandosi su ogni singolo aspetto. Aleggia un pizzico di timore e sollievo, allo stesso tempo, lasciandosi nuovamente avvolgere da quel calore.

Accensione riscaldamenti, quando? Tutto quello che c’è da sapere

Importante conoscere il proprio impianto di riscaldamento. Saper garantire un corretto funzionamento di esso, tra l’altro potendo risparmiare anche sui costi in bolletta, risulta sempre un’ottima idea. Alcuni utili consigli si riferiscono, per esempio, alla eliminazione dell’aria nel radiatore affinché essa possa circolare bene oppure l’installazione delle valvole termostatiche per regolare la temperatura evitando gli sprechi. Tuttavia vi sono situazioni in cui è richiesta una sostituzione, causa usura, oppure una manutenzione straordinaria.

Accensione riscaldamenti normativa
A breve si accenderà il riscaldamento: tutte le date – designmag.it

Di quest’ultima tematica si è già approfondito precedentemente – dunque si effettuino controlli per verificarne lo stato attuale, in vista del freddo imperante, magari riuscendo anche a usufruire del bonus destinato a tale scopo – ma, questa volta, ci si voglia focalizzare sulla normativa. In riferimento al D.P.R 74/2013 – ciononostante i Comuni possono derogare alle disposizioni del decreto sulla base delle proprie specificità – l’accensione del riscaldamento, in Italia, varia a seconda della zona di residenza:

  • zona A (Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa): l’attivazione è prevista per il 1° dicembre – circa 6 ore al giorno – e lo spegnimento intorno al 15 marzo;
  • zona B (Agrigento, Palermo, Catania e Reggio Calabria): l’attivazione è prevista per il 1° dicembre – circa 8 ore al giorno – e lo spegnimento intorno al 31 marzo;
  • zona C (Napoli, Salerno, Cagliari e Taranto): l’attivazione è prevista per il 15 novembre – circa 10 ore al giorno – e lo spegnimento entro il 31 marzo;
  • zona D (Roma, Firenze, Genova e Pescara): l’attivazione è prevista per il 1° novembre – circa 12 ore al giorno – e lo spegnimento intorno al 15 aprile;
  • zona E (Milano, Torino, Bologna, Venezia, gran parte del Centro e Nord Italia): l’attivazione è prevista per il 15 ottobre – circa 14 ore al giorno – e lo spegnimento intorno al 15 aprile;
  • zona F (Belluno, Trento e Cuneo): essendo le città più fredde della Penisola, non ci sono limitazioni né sull’accensione né spegnimento.

Come si evince, dunque, il parametro è dato dal clima mite o rigido caratterizzante le singole località. La temperatura massima consentita per gli ambienti riscaldati è 19°, con un margine di tolleranza fino a 2° in più. Coloro che non rispettano le regole sul riscaldamento sono soggetti a una multa da € 500 a € 3000 e, inoltre, si aggiungano sanzioni pecuniarie anche nei confronti delle persone che non ottemperano alla loro osservanza nel proprio stabile: fino a € 800 in caso di recidiva.

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