Le case costruite nell’ottica dell’efficientamento energetico rischiano di costare care ai proprietari: il Fisco le considera abitazioni di lusso.
La controversa direttiva europea sulle case green è entrata in vigore lo scorso 28 maggio. Gli stati membri dell’Unione Europea avranno 24 mesi per recepire il provvedimento e entro gennaio 2026 l’Italia dovrà predisporre il piano per il rinnovamento degli edifici con l’obiettivo di azzerare le emissioni entro il 2050.
Intervistato a ottobre da La Repubblica, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin ha parlato di un sistema di detrazioni fiscali più orientato verso l’efficientamento energetico, senza escludere sovvenzioni e finanziamenti per gli incapienti, così come i mutui agevolati per condomini e comunità energetiche.
La direzione sembra chiara: favorire la transizione green degli edifici attraverso una serie di bonus e agevolazioni fiscali. Un progetto ambizioso quello del Governo che rischia però di essere ostacolato da una recente sentenza: agli occhi del Fisco le case ecosostenibili sono di lusso con tutte le conseguenze del caso sul piano della tassazione.
Case green: agli occhi del Fisco le abitazioni ecosostenibili sono di lusso
Lo stabilisce una recente sentenza (del 13 novembre) della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Toscana. I giudici hanno ritenuto corretta la classificazione in categoria A/1 – quella riservata alle case di due lusso – di due appartamenti costruiti recentemente a Empoli secondo i più elevati canoni ecosostenibili.
Gli standard dell’edificio in cui si trovano i due appartamenti empolesi secondo l’Agenzia delle Entrate non li hanno soltanto efficientati sul piano energetico, ma anche resi “signorili”. Di conseguenza rientrano nella categoria A/1. Il contribuente aveva contestato la classificazione richiedendo la categoria catastale A/2 (quella delle abitazioni civili), ma l’appello ha ribaltato la sentenza positiva ricevuta in primo grado.
Per il contribuente l’efficienza energetica non rientrava nelle caratteristiche delle case di lusso. La Corte ha richiamato tuttavia la giurisprudenza della Cassazione, secondo la quale la categoria catastale deve fondarsi su caratteristiche oggettive e tipologiche degli immobili, tra cui la qualità costruttiva, gli impianti tecnologici e il confort delle abitazioni.
È di immediata evidenza che assegnare alla categoria delle case di lusso gli immobili ad alta efficienza energetica rischia di disincentivare la costruzione degli edifici green. La classificazione A/1 comporta infatti una tassazione più elevata e l’esclusione dalle agevolazioni fiscali.
Ci troviamo così di fronte a una situazione paradossale in cui i proprietari delle case ecosostenibili per il Fisco avrebbero modernizzato “troppo”. In questo modo il risparmio energetico rischia di essere vanificato dalle tasse in più da pagare su un’abitazione classificata come bene di lusso.