La lavastoviglie non può lavare tutto, esistono tre tipologie di oggetti che vanno sciacquati necessariamente a mano.
Josephine Cochrane presentò il primo prototipo alla Fiera Colombiana di Chicago nel 1893. Disse di aver pensato ad un’invenzione che potesse lavare le stoviglie al posto dei suoi servitori, poiché questi ultimi scheggiavano le sue amate porcellane. Nel 2012, più di un secolo più tardi, il 75% delle residenze statunitensi e tedesche presentava l’imprescindibile elettrodomestico. Una manna dal cielo, soprattutto per i nuclei famigliari composti da più di tre persone.
Tuttavia, è doveroso sottolinearlo, l’invenzione di Cochrane non rappresenta la soluzione a tutto. Esistono alcuni oggetti che non si possono lavare in lavastoviglie. Le innovazioni tecnologiche hanno portato alla sua evoluzione, con cicli sempre più intensi e notoriamente aggressivi per alcuni materiali. Porcellane, metalli, persino vetro – sono tutti composti che è possibile lasciare nella lavapiatti. Altri invece necessitano di un lavaggio a mano delicato e possibilmente non troppo frequente.
Esistono tre tipologie di oggetti off-limits per la lavastoviglie. Le pentole antiaderenti, ad esempio, presentano un rivestimento particolare che consente di cucinare il cibo senza utilizzare olio o burro. Quest’ultimo rischia di deteriorarsi con le alte temperature del lavaggio e soprattutto con i detersivi aggressivi. È consigliato quindi procedere con il lavaggio a mano, possibilmente con acqua fredda ed evitando di utilizzare la parte ruvida della spugnetta per i piatti.
Tra gli oggetti off-limits per la lavapiatti rientrano anche le ceramiche o utensili dipinti a mano. Per quanto gli artigiani utilizzino delle tempere resistenti all’acqua, i frequenti lavaggi in lavastoviglie possono causare la perdita della lucentezza dei disegni e delle fantasie, l’opacità della ceramica in generale e – con il tempo – la perdita completa del disegno applicato dal professionista. Sarebbe meglio evitare di utilizzare prodotti di questo tipo per contenere le pietanze calde e provvedere alla pulizia con il lavaggio a mano.
Infine, ultimo ma non per importanza, il legno. Si tratta di un materiale notoriamente poroso, dunque l’azione dell’acqua può provocare il suo rigonfiamento e successivamente la rottura. Per altro, il legno assorbe le sostanze con le quali entra in contatto. Non a caso in cucina è sconsigliato il suo utilizzo, in quanto risulta molto difficile da lavare e da igienizzare. Se poi decidete di lavarlo nella lavapiatti, è possibile che assorba le sostanze chimiche dei detersivi, diventando potenzialmente tossico. È consigliato quindi acquistare utensili da cucina in acciaio inox.