I bonsai sono mini alberelli splendidi e molto apprezzati. Spesso hanno una vita purtroppo piuttosto breve. La colpa? Nostra ovviamente.
Il tuo bonsai è morto? Non ti preoccupare, succede a tutti. È la croce di ogni amante delle piante, sono pochissime le persone in grado di mantenere vivo un bonsai per più di un tot. Di tempo.
I bonsai richiedono infatti generalmente delle cure particolari, ad un certo punto lo sconforto ha la meglio e le persone smettono di acquistarli a furia di vederli deperire e morire davanti ai loro occhi. Ci sono dei tipi di bonsai che sono di facile manutenzione, alla portata quindi di tutti, anche dei meno competenti in materia.
Il bonsai una pianta dalle antiche origini: come nascono
Il bonsai è una forma d’arte antica di migliaia di anni, vede le sue origini nell’antica Cina ma è stata perfezionata in Giappone. Sono alberi in miniatura pensati per imitare i loro parenti a grandezza naturale. Queste nobili piante vengono rimpicciolite grazie ad un sistema di potatura delle radici, poi vengono tenuti all’aperto per sperimentare il cambio di stagione. Il termine bonsai significa “piantagione in vassoio”, proprio dal fatto che crescono in questi piccoli vasi.
Sono diversi i tipi di piante utilizzate per mettere in pratica questa arte e i bonsaisti lavorano costantemente per crearne altri e sperimentare con diverse specie.
I 13 tipi di bonsai di facile manutenzione: un mini albero alla portata di tutti
Il primo bonsai di facile manutenzione è l’Abete di Engelmann. Si tratta di alberelli deliziosi muniti di tanti piccoli aghetti tipici dell’abete, con anche la loro piccola corteccia. L’Abete di Engelmann deve stare pieno sole ed è originario dell’America settentrionale occidentale.
Il secondo bonsai è il Ginkgo Biloba, uno dei più famosi, un alberello di grande pregio, una sorta di piccolo fossile vivente essendo l’unico sopravvissuto di un gruppo di piante che abitavano la terra fino a 150 milioni di anni fa. Il Ginkgo Biloba deve stare in pieno sole ed è originario della Cina.
Un altro bonsai di facile manutenzione e molto molto bello esteticamente è il Satsuki Azalea. Si tratta di un sempreverde ibridato in Giappone. Il nome significa “quinto mese* perché fiorisce circa 60 giorni dopo l’equinozio di primavera. Questo bonsai deve avere pieno sole al mattino e ombra nel pomeriggio ed è come detto, originario del Giappone.
Il quarto bonsai è l’Acero rampicante, una specie autoctona che richiede una buona dose di potatura per poter gestire la sua struttura ramificata. Quando si trovano in foresta crescono vicini ai margini dove c’è ombra, non amano quindi il pieno sole. Sono originari del Pacifico nord-occidentale.
Il quinto bonsai è un altro nome molto noto e apprezzato anche in Italia, visto e rivisto spesso nelle serre e finanche nei supermercati, si tratta del Ficus Ginseng, munito di un tronco spesso e panciuto con le radici esposte è il tipo di bonsai in assoluto preferito dai principianti e consigliato sovente per chi vuole avvicinarsi a questo mondo.
Il sesto bonsai viene chiamato il “Re dei Bonsai” si tratta del Ginepro Shimpaku, scoperto nel 1910, molto apprezzato dai collezionisti, ha una forma assolutamente particolare. Questo bonsai gradisce pieno sole e un po’ di ombra pomeridiana ed è originario del Giappone.
Il settimo bonsai è il più classico, si tratta del Pino Nero giapponese, ha una delle forme più belle perfettamente in linea con i suoi parenti di grandezza naturale. Necessita di stare in piena luce ed è originario del Giappone e della Corea.
L’ottavo bonsai è il Carpino Europeo un bonsai molto noto che diviene giallo in autunno rendendolo ancora più affascinante. Necessita di pieno sole ed è originario di Europa e Asia.
Il nono bonsai è l’Acero Tridente, un perfetto piccolo alberello munito di bellissime foglie a tre punte con il fogliame autunnale giallo, rosso e arancione. Necessita di pieno sole ed è originario di Cina, Giappone e Corea.
Il decimo bonsai è il Ficus Neriifolia, uno splendido albero dalla corteccia grigia e liscia con foglie coriacee. Necessita di molto calore e umidità per poter prosperare. Se si trova a temperature inferiori ai 20 gradi la sua crescita rallenta. Deve vivere ovviamente di pieno sole ed è originario di Bhutan, Birmania, Cina, India e Nepal.
L’undicesimo di questo elenco è il bonsai Campanula giapponese, un albero ornamentale per giardino poco noto. Esteticamente meraviglioso, dotato di fiori bianchi profumati a forma di campana all’inizio dell’estate, come da nome appunto. Necessita di pieno sole ed è originario di Giappone e Filippine.
Il dodicesimo bonsai è la Boungaville, un alberello dagli splendidi colori, uno dei bonsai in assoluto più vivace con le tonalità di viola e rosa. Necessita di pieno sole ed è originario del Sud America.
L’ultimo bonsai è il Glicine cinese, giudicata una pianta invasiva perché dotata di un’alta capacità di diffondersi ma in bonsai diventa una pianta splendida con fiori a cascata. Deve vivere in pieno sole ed è originario della Cina.
Qualunque bonsai scegliate di coltivare è quindi da valutare quali sono le caratteristiche della vostra casa e le cure che potete fornire loro. In questo elenco sono presenti dei bonsai più o meno semplici da curare, l’ultimo barlume speranza per gli appassionati che hanno fallito troppe volte in questo campo.