Se non c’è nel tuo appartamento ora ti tocca pagare un’extra tassa: la novità è una stangata prima dell’inverno

L’inverno si avvicina a grandi passi e così anche le temute bollette del gas, per alcuni ci sarà da pagare anche qualcosa in più.

Quanto sarebbe bello vivere in un Paese in cui le spese necessarie, quelle che consentono di vivere (ad esempio l’acquisto dei beni di prima necessità, ma anche i servizi fondamentali come luce, acqua e gas), sono abolite e incluse in un pacchetto di servizi utili a garantire la serenità del cittadino.

In una simile utopia, nessuno avrebbe bisogno di mendicare, di fare straordinari, di sacrificare la propria vita pur di non essere tartassato dai creditori, ma soprattutto nessuno dovrebbe temere di non avere la possibilità di comprare il cibo, di usufruire di elettricità la sera e dei riscaldamenti d’inverno, per non parlare del timore di perdere la casa e di dover vivere in strada.

Purtroppo nel mondo reale si paga tutto e in vista dell’inverno lo spauracchio è rappresentato dai sistemi di riscaldamento, tanto utili per non patire il freddo quanto dispendiosi se utilizzati in maniera intensiva. Molti cercano di ovviare localizzando il riscaldamento con una stufa (magari a pellet), ma il costo di una casa calda e accogliente è comunque elevato, specie se si abita in zone particolarmente fredde del Paese e se l’abitazione non è opportunamente coibentata.

Ci sono poi persone che potrebbero dover pagare quest’inverno di più a causa di una particolarità strutturale della loro casa. Vediamo di cosa si tratta.

Se ti sei distaccato dal riscaldamento centralizzato ci sono brutte notizie

Proprio perché il costo del riscaldamento varia in base all’utilizzo che se ne fa, potrebbe sembrare una scelta oculata quella di staccarsi dal sistema centralizzato del condominio. In questo modo, infatti, chi sa di consumare poco gas può risparmiare qualcosa sulla bolletta mensile (anche se le nuove normative consentono di equilibrare la spesa in base ai consumi dei singoli appartamenti), ma cosa succede se l’appartamento in questione possiede la canna fumaria?

Nuova spesa in arrivo questo inverno
Chi possiede la canna fumaria e decide di staccarsi dal riscaldamento centralizzato avrà una spesa in più da affrontare – designmag.it

In un condominio con riscaldamento centralizzato, la canna fumaria serve a tutti e pertanto il suo costo di utilizzo è equamente suddiviso tra i condomini. Se il proprietario dell’appartamento che possiede la canna fumaria si distacca dal riscaldamento centralizzato, chi paga?

La legge, nello specifico l’articolo 1117 del codice civile, contiene la presunzione che la canna fumaria sia un bene comune. Tuttavia questa presunzione può essere superata dal titolo o dalla destinazione d’utilizzo. Insomma la canna fumaria rimane comune se serve a tutto il condominio, ma diventa privata nel caso in cui serva solo ad un appartamento.

Ecco tutte le casistiche in cui la canna fumaria è da considerarsi esclusiva del proprietario dell’immobile:

  • se per le sue caratteristiche strutturali serve in modo esclusivo l’uso o il godimento di una sola parte di un immobile, di proprietà di un singolo;
  • se risulti essere stato destinato dal proprietario dell’intero immobile ad un uso esclusivo;
  • se ha una propria autonomia e indipendenza.

Qualora dunque abbiate deciso di staccarvi dal riscaldamento condominiale, da quest’anno il costo dell’utilizzo della canna fumaria sarà tutto a vostro carico e dunque si aggiungerà a quello derivante dal consumo di gas.

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