Bonus casa, i documenti da conservare in base agli interventi eseguiti

Quando si fa richiesta di bonus per la casa c’è una fitta documenta da presentare; ebbene questi documenti vanno conservati. Vediamo quali sono i necessari caso per caso.

I bonus per la casa prevedono l’accesso a fondi che permettono di eseguire numerose tipologie di lavori sia che si tratti di singole unità abitative, anche in condominio, sia su interi edifici e parti comuni di stabili condominiali.

Uno dei più sfruttati di questi incentivi è il cosiddetto bonus Ristrutturazioni con il quale è possibile arrivare ad una detrazione del 50% delle spese sostenute recuperabili in 10 quote ripartite su 10 anni. Quando si fa richiesta di questi bonus si devono presentare una serie di documenti e considerando che il recupero della spesa avviene in tempi sempre più lunghi è bene sapere che questi documenti vanno conservati.

Bonus Ristrutturazione, quali documenti conservare e per quanto tempo

Quando si parla di bonus relativi alla casa e alle ristrutturazioni è sempre bene tenere d’occhio l’aggiornamento delle normative di riferimento; per quest’anno, per esempio, le disposizioni restano pressocché invariate rispetto agli anni passati, ma dal 2025 le regole cambiano. Quello che sicuramente non cambierà mai è l’importanza nella conservazione dei documenti presentati per l’ottenimento dei bonus e questi sono tendenzialmente uguali per tutti cioè indipendentemente dalla tipologia di bonus e lavori effettuati.

documentazione bonus
La documentazione relativa ai bonus da conservare -designmag.it

I documenti indispensabili da conservare sono:

  • Abilitazione amministrativa dalla quale si evince la tipologia e la data di inizio dei lavori. Se non c’è abilitazione amministrativa c’è bisogno dell’atto di notorietà che attesti la data di inizio lavori.
  • Fatture e/o ricevute fiscali che attestino le spese sostenute;
  • Bonifici con indicati causale di versamento, codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione e codice fiscale o partita IVA di chi riceve il bonifico. Se ci sono spese affrontate senza bonifico, è indispensabile avere qualsiasi altro documento che le attesti.
  • Autocertificazione che attesti che le spese su cui calcolare il bonus non superino la quota massimale prevista dallo stesso.
  • Nel caso in cui l’immobile oggetto di bonus sia stato poi venduto e la detrazione fosse rimasta al venditore è necessario l’atto di cessione dell’immobile.

A tutta questa documentazione, che riguarda i bonus per le singole unità immobiliari, se ne aggiungono altre nel caso i lavori e il bonus ristrutturazione riguardi un condominio.

I documenti specifici per i bonus condominiali

In questo caso l’amministratore dovrà anche presentare attestazione di aver regolarmente adempiuto agli ordini di legge oltre che l’ammontare della somma spesa dai singoli condomini e la relativa parte di detrazione a loro destinata. Infine, nel caso in cui il condominio fosse privo di codice fiscale, l’amministratore dovrà rilasciare un’autocertificazione che attesti la tipologia di lavori effettuati con relativi dati catastali delle singole unità abitative che sono state oggetto di lavori.

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