Inquilini: il rischio più grosso è che il proprietario abbia la residenza nella casa, controlla adesso

Avete appena preso casa in affitto? Attenzione al proprietario: cosa fare nel caso mantenga la propria residenza nell’appartamento.

Prendere casa in affitto alcune volte può essere una scelta obbligata, ma ciò non vuol dire che l’esperienza da affittuario dev’essere negativa. Il problema molte volte deriva dal rapporto che s’instaura con il proprietario di casa e da come questo si comporta nei confronti della persona a cui ha ceduto – dietro compenso economico – il godimento e il possesso dell’immobile.

Il proprietario è infatti tenuto a non invadere la privacy dell’affittuario ma anche ad occuparsi della ristrutturazione e della manutenzione straordinaria dell’immobile. Nella maggior parte dei casi il proprietario si occupa di tutto ciò che gli spetta senza fare mancare nulla e si mostra disponibile a tutte le richieste dei suoi inquilini, ma non è così raro che possano nascere divergenze e conflitti su chi debba pagare cosa.

Qualora ci si trovi di fronte ad un proprietario assente e inadempiente potrebbe rivelarsi un periodo piuttosto difficile, ma la cosa più fastidiosa che potrebbe capitarvi è quando questo si riservi il diritto di mantenere la residenza nell’appartamento che avete appena affittato.

Lo scopo di questa mossa non è poter entrare in casa come e quando vuole – anche se potrebbe effettivamente decidere di riservarsi l’utilizzo di una parte dell’immobile, anche solo di una stanza – bensì quello di utilizzare la residenza per non essere costretto a pagare l’IMU per la casa affittata.

Il proprietario può mantenere la residenza nella casa affittata?

La prima domanda da porsi è se effettivamente il proprietario di casa può mantenere la residenza della casa che sta affittando. La legge prevede che possa farlo solo nel caso in cui nel contratto sia chiaramente stabilito che una parte dell’immobile – anche solo una stanza – rimanga di suo utilizzo esclusivo.

Residenza proprietario: fate attenzione
Cosa fare nel caso in cui il proprietario mantenga una residenza fittizia nell’appartamento affittato – designmag.it

Qualora questa clausola vi sia stata posta al momento della firma del contratto e questo viva effettivamente nell’appartamento non c’è nulla che possa essere fatto. Tuttavia prima di accettare una simile clausola, poiché ingolositi dall’abbassamento del costo di locazione dell’immobile, dovete valutare bene le conseguenze. Qualora infatti il proprietario abiti effettivamente con voi la vostra libertà sarà limitata e stareste andando a convivere.

Nel caso in cui la convivenza sia fittizia, qualunque sia la motivazione addotta – potrebbe ad esempio voler mantenere la stanza per avere un luogo in cui passare la notte quando torna in città se abita in un paese vicino – sappiate che è un reato. Inoltre va considerato che molti comuni calcolano la tassa della spazzatura sul numero di abitanti della casa, che il costo comprenderà anche il proprietario e che è a carico degli inquilini.

Vanno in più considerate le noie che questa residenza potrebbe comportare, come ad esempio l’esigenza di rispondere al citofono per prendere la posta, dei pacchi o rispondere alle forze dell’ordine che lo cercano. Cose che singolarmente e se capitano di rado non comportano chissà quale fatica, ma che alla lunga, soprattutto se frequenti, potrebbero causare noie.

Se volete dunque liberarvi dell’incomodo potete sporgere denuncia di irreperibilità al Comune in cui è ubicato l’immobile. Dovrete dichiarare che il soggetto in questione non vive nell’appartamento nonostante abbia lasciato lì la residenza.  Qualora decidiate di denunciare questo comportamento illegale, che consiste in frode fiscale e falso in atto pubblico, dovrete farlo mentre siete residenti nell’immobile. Qualora la denuncia venga sporta dopo la conclusione del contratto di affitto infatti non verrà nemmeno presa in considerazione.

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