Cambiare radicalmente l’arredamento e il progetto della casa obbliga in molti casi a sostenere una spesa imprevista.
Riorganizzare lo spazio abitativo può trasformare completamente l’atmosfera di una casa. Spostare un divano, riposizionare l’armadio o trovare un nuovo angolo per il letto sono operazioni che offrono una sensazione di rinnovamento e freschezza, spesso necessarie per ottimizzare lo spazio a disposizione. Tuttavia, questi cambiamenti non comportano solo un impatto estetico, ma richiedono anche attenzione a dettagli tecnici e pratici che, se trascurati, possono trasformarsi in problemi.
Tra gli aspetti tecnici meno considerati, ma essenziali, c’è la disposizione dell’impianto elettrico. Cambiare la disposizione dei mobili può implicare la necessità di adattare anche la posizione delle prese elettriche, un elemento spesso trascurato e che, invece, può comportare costi e lavori aggiuntivi.
Adattare l’impianto elettrico al nuovo arredamento: i costi nascosti
La necessità di spostare o aggiungere prese elettriche diventa evidente quando si cambia la disposizione dei mobili. Ad esempio, spostando il letto, si potrebbe perdere la presa di corrente necessaria per la lampada o per caricare il telefono sul comodino. In questi casi, la soluzione non può essere sempre quella di utilizzare prolunghe o ciabatte elettriche, ma di intervenire sull’impianto elettrico per garantire sicurezza e comodità.
Le prese elettriche rappresentano il punto finale di un impianto e sono progettate per distribuire la corrente in modo sicuro all’interno della casa. Ogni presa è progettata per sopportare un determinato carico di corrente e potenza, espresso in Ampere e Watt. In Italia, le prese standard supportano un massimo di 10 o 16 Ampere, a seconda della portata dell’impianto. È essenziale considerare queste caratteristiche tecniche quando si pensa di spostare o aggiungere nuove prese.
A livello globale, esistono diverse tipologie di prese elettriche, ognuna con caratteristiche specifiche legate alle normative del Paese di utilizzo. Le più comuni in Italia sono le prese di tipo L, a 3 poli, ma in un contesto più ampio troviamo anche prese di tipo C (europea a 2 poli) e tipo F (tedesca a 2 poli con contatti di terra).
Il costo per l’installazione di una nuova presa elettrica può variare in base a diversi fattori, tra cui la tariffa del professionista incaricato, il prezzo dei materiali e la complessità del lavoro. In media, il montaggio di una presa elettrica in una stanza come la cucina ha un costo di circa 60€, mentre predisporre una parete per l’installazione di una presa può costare intorno ai 130€.
Intervenire sull’impianto elettrico per l’installazione di nuove prese può rientrare nelle agevolazioni fiscali previste per le ristrutturazioni. Se questi interventi sono parte di un progetto di rinnovo dell’impianto elettrico, è possibile usufruire di una detrazione fiscale del 50% sulle spese, con un tetto massimo di 96.000€. Inoltre, se i componenti dell’impianto vengono acquistati direttamente dall’azienda incaricata dei lavori, si può accedere anche all’IVA agevolata al 10%.