Antifurto per la casa, come avere l’IVA agevolata al 10% per l’acquisto

Migliorare la sicurezza della propria abitazione attraverso sistemi antifurto diventa più accessibile grazie alle opportunità offerte dalle normative italiane in terminologia fiscale.

La sicurezza domestica è una priorità per molti, e grazie alle normative vigenti, è possibile beneficiare di incentivi fiscali significativi per chi decide di investire in sistemi antifurto.

Tra questi, spicca la possibilità di godere dell’IVA agevolata al 10% sulle spese relative agli interventi di sicurezza. Vediamo come funziona questo meccanismo e quali sono i passaggi per accedervi.

Antifurto per la casa: quando si può avere l’IVA agevolata al 10%?

L’agevolazione fiscale in questione consente una detrazione del 50% sul costo sostenuto per l’acquisto, l’installazione e la progettazione di sistemi antifurto, con un limite massimo di spesa detraibile fissato a 96.000 euro. Ciò significa che è possibile recuperare fino a 48.000 euro attraverso questa detrazione fiscale.

In aggiunta alla detrazione Irpef, gli acquirenti possono beneficiare dell’Iva ridotta al 10%, applicabile su specifiche componenti dei sistemi antifurto come sensori, rilevatori, sirene e telecamere. Questa aliquota ridotta si applica in alternativa all’aliquota ordinaria del 22%, rappresentando un notevole risparmio sul costo finale.

Come richiederlo
Come richiederlo (Designmag.it)

Per fruire dell’IVA agevolata è necessario richiederla direttamente all’installatore del sistema antifurto che provvederà ad applicarla sulla fattura degli interventi ammissibili. È importante comprendere su quali parti del sistema essa possa essere effettivamente applicata; ad esempio, seguendo le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate nella guida “Ristrutturazioni Edilizie – Le agevolazioni fiscali”.

Considerando un esempio pratico: se si sostiene una spesa totale di 10.000 euro suddivisa tra prestazione lavorativa (4.000 euro) e materiale (6.000 euro), l’IVA ridotta verrà calcolata solo sulla componente lavorativa (4.000 euro), mentre sull’importo residuo dei beni significativi verrà applicata l’aliquota ordinaria.

Il Bonus antifurto non si limita alla sola installazione degli impianti ma comprende anche altre misure preventive contro atti illeciti come videosorveglianza, porte blindate o vetri antisfondamento; tuttavia non copre le spese legate ai contratti di sorveglianza con istituti specializzati.

Per accedere a queste facilitazioni fiscali è essenziale conservare tutta la documentazione relativa alle spese effettuate ed assicurarsi che tutti gli interventi rispettino i criteri previsti dalla normativa vigente.

L’incentivo dell’Iva agevolata al 10%, insieme alla possibilità di detrarre il 50% delle spese totali dilazionato in dieci anni rappresentano strumenti preziosissimi per chiunque desiderasse investire nella tranquillità domestica senza gravare eccessivamente sul proprio bilancio familiare.

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