Casa: tripla stangata senza precedenti con nuovo catasto, sostituzione caldaie e Case Green

Revisione del catasto, l’Unione Europea avanza delle richieste all’Italia che coinvolgeranno economicamente tutti i cittadini.

Il Governo Meloni ha più volte sottolineato l’intenzione di non continuare la riforma del catasto intrapresa da Draghi. Per l’Italia non è una priorità. Le intenzioni non sempre coincidono con le azioni. L’UE potrebbe obbligare l’Italia a procedere con la revisione del catasto e, a quel  punto, sarebbe impossibile non procedere in tale direzione. Dopo la Direttiva case green ci mancava solo quest’altra possibilità a turbare i sonni degli italiani.

Gli ultimi rumors parlano di una richiesta esplicita dell’Unione Europea di inserimento della nuova riforma del catasto nella Manovra Finanziaria che si definirà meglio nei prossimi mesi. Nello specifico, si spinge per un adeguamento del valore catastale al valore della casa con conseguenza pessime sulle tasse relative agli immobili e sulle compravendite.

Riforma del catasto, cosa chiede l’UE all’Italia

La richiesta dell’UE porterebbe ad un aumento dei costi delle compravendite delle case. Una conseguenza contraria alla direzione che stata prendendo Draghi prima che il Governo cadesse. L’ex premier aveva ribadito più volte come le modifiche sul catasto non avrebbero toccato le tasse.

L’unico scopo sarebbe stato quello di individuare gli immobili “fantasma” e di cancellare un’attribuzione esplicita del valore patrimoniale sull’abitazione. Si parlava di rendita catastale per calcolare le tasse e rendita ulteriore che non avrebbe inciso sulla base imponibile per conteggiare le imposte.

Ristrutturazione casa quanti soldi
Le nuove direttive UE sulle case – Designmag.it

Ora, invece, l’UE pretende l’adeguamento del valore catastale al valore della casa, pareggiando i valori. Adeguamento che collegato agli altri interventi richiesti significherà per gli italiani l’utilizzo di tanti soldi. C’è, infatti, anche l’obbligo di ristrutturazione delle case per arrivare alla classe energetica E entro il 2030 e alla classe D entro il 2033.

L’obbligo di sostituzione delle caldaie a gas ( entro il 2029 dovrebbero sparire del tutto essendo impianti altamente inquinanti) e di installazione dei pannelli solari su ogni edificio pubblico e commerciale dal 2026 (entro il 2030 su tutti gli edifici residenziali) nonché la sostituzione delle cucine a gas con quelle ad induzione che riducono i tempi di cottura e il consumo di energia.

Cambiamenti obbligatori per il 60/70% degli italiani che vivono in un’abitazione di classe energetica F se non G.  Per adeguarsi alla normativa occorrerà spendere dai 50 mila euro in su. Gli interventi di riqualificazione energetica, infatti, costano caro e chiedono ai cittadini l’utilizzo di soldi che non hanno. Se aggiungiamo gli aumenti delle tasse previsti con la riforma del catasto il quadro che si delinea è da incubo.

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