Casa dei genitori, da quale figlio viene ereditata? Quello che dovete sapere

La casa dei genitori, una delle eredità più importanti e complesse, per legge, da quale figlio viene ereditata? Cosa sapere a riguardo.

Non è certo un argomento che esce spesso in famiglia, anzi, giustamente si cerca di non pensare a tale eventualità. Eppure l’eredità è una cosa seria, soprattutto è una cosa sulla quale, c’è davvero poca conoscenza, per quanto riguarda le leggi e le dinamiche ad essa collegate. Delle volte, per evitare qualche cattiva sorpresa sarebbe meglio prevenire, parlarne in famiglia e capire quale potrebbe essere la scelta migliore per i propri figli, per capire bene cosa succederà con la propria eredità.

In questo caso, il passaggio della propria abitazione. Una delle eredità più importanti e complicate, è sicuramente quella della casa dei genitori. Un argomento complesso che necessità di qualche spiegazione, in modo tale che si possa prevenire qualche disguido a livello ereditario.

La risposta dipende da una serie di variabili come, ad esempio, la presenza di un testamento, l’esistenza di un coniuge, l’eventuale violazione dei diritti degli altri eredi legittimari e così via. I figli sono sempre i legittimi ereditari, infatti è a loro che spetta anche solo una minima parte dell’eredità dei propri genitori. Anche in caso siano stati esclusi dal testamento.

Eredità casa: a quale figlio spetta l’abitazione dei genitori?

Se il defunto ha lasciato un testamento sarà tale documento a specificare a chi va la casa. Il testatore ha, a riguardo, una serie di possibilità. Potrebbe ad esempio stabilire che la casa finisca a una persona ben definita, il cosiddetto “legatario”. Il testatore però potrebbe anche decidere di lasciare la casa ad un erede specifico, menzionandolo nel testamento. La proprietà si trasferirà pertanto in capo a questi non appena avrà formalizzato l’accettazione dell’eredità.

eredità casa
Eredità della casa dei genitori a quale dei figli andrà? Cosa da sapere Designmag.it

Se il proprietario lascia un coniuge o un figlio, lascia un terzo della sua eredità al primo e l’altro terzo al secondo. Se invece ha più figli, un quarto va al coniuge e la parte restante viene divisa equamente tra i figli. Il testatore potrebbe limitarsi a indicare le quote spettanti a ciascun erede, senza specificare a chi vada la casa. In tale ipotesi, si formerà una comunione ereditaria tra tutti gli eredi. Ciascuno degli eredi avrà una quota indivisa dell’immobile.

Senza testamento la proprietà della casa verrà divisa automaticamente secondo le quote indicate dalla legge. In ogni caso, al coniuge superstite spetta il diritto di abitazione per tutta la sua vita. Se il defunto lascia il coniuge e un figlio, la casa si divide al 50% tra i due.  Invece se lascia due figli oltre al coniuge. verrà divisa in un terzo al coniuge e due terzi ai figli.

Se il defunto lascia solo un figlio, questi eredita tutta la casa. Se lascia invece due o più figli, questi ereditano tutta la casa per quote uguali. Poiché nessuno può essere vincolato a restare proprietario di un bene che non vuole, ciascun erede potrà, in qualsiasi momento, chiedere al giudice la divisione della comunione.  Una legge molto chiara e che rispetta ovviamente le mille variabili del caso.

Gestione cookie